Page 41 - Keplero. Il cosmo come armonia di movimenti
P. 41

Le fasi dimostrano che Venere orbita intorno al Sole, e non intorno alla
            Terra, e costituiscono quindi una schiacciante testimonianza a favore del
            sistema di Copernico.




        L’ASTRONOMIA NOVA E L’EPITOME DELL’ASTRONOMIA

        COPERNICANA


        L’Astronomia  nova  di  Giovanni  Keplero  (1609)  contiene  le  sue  due  prime  leggi
        astronomiche  e  raccoglie  il  frutto  di  almeno  cinque  anni  di  lavoro.  Il  lungo  titolo  ci
        permette  di  coglierne  le  principali  caratteristiche:  Nuova  astronomia  dalle  cause,  o

        fisica  dei  cieli,  tratta  dall’esame  dei  moti  della  stella  Marte,  a  partire  dalle
        osservazioni di Tycho Brahe.
             È  innanzi  tutto  una  “astronomia  nuova”,  non  solo  perché  adotta  il  sistema
        copernicano,  a  scapito  di  quello  tolemaico  ancora  più  diffuso  in  quegli  anni.
        L’astronomia  di  Keplero  è  nuova  perché  è  costruita  a  partire  dalle  cause  e  non  si
        accontenta di individuare algoritmi che permettano la previsione dei fenomeni celesti,

        la scansione del tempo o l’orientamento durante lunghi viaggi in terre sconosciute.


            La  nuova  astronomia  pretende  anche  di  comprendere  il  perché  i
            fenomeni celesti seguano certe regole e introduce così un inedito dialogo
            tra astronomia e fisica: come leggiamo sempre nel titolo, è una «fisica dei
            cieli».



        Dal titolo ricaviamo anche quali siano state le fonti di ispirazione per la composizione
        del  volume:  l’incarico  assegnato  a  Keplero  da  Tycho,  l’analisi  del  moto  di  Marte  e
        l’immenso patrimonio dei dati raccolti da Tycho.

             Una  volta  elaborato  il  sistema  cosmologico  descritto  nel  Mistero  cosmografico,
        Keplero era determinato a metterlo alla prova con dati astronomici precisi. Si tratta di
        un atteggiamento insolito per quegli anni. La verifica di una teoria attraverso il controllo
        con dati sperimentali sarà uno dei capisaldi della scienza moderna, ma non è ancora
        importante per i contemporanei di Keplero. Questi invece si reca a Praga a lavorare da
        Tycho Brahe, che della raccolta di dati sperimentali ha fatto la propria vocazione. Di lui
        Keplero scrive: «Ecco cosa penso riguardo a Tycho: abbonda di ricchezze, ma non sa
        usarle nel giusto modo, come succede alla maggior parte dei ricchi. La cosa da farsi è

        quindi  cercare  di  sottrargli  le  sue  ricchezze  come  mendicando,  così  che  le  sue
        osservazioni siano divulgate in maniera sincera e completa […] allora spero di erigere
        un giorno, se Dio mi dà vita, un edificio ammirevole».           1

             Tycho lavora a Benatek (oggi Benátky nad Jizerou), un castello non lontano da Praga
        attrezzato con magnifici strumenti, ancora sprovvisti di lenti. Alle sue dipendenze ha
        uno staff di astronomi, a ciascuno dei quali ha assegnato un preciso compito, così che se
        ne specializzi. Per aumentare ancora la precisione dei dati, spesso affida le misure a
        due  astronomi  alla  volta  e  la  mattina  le  ricopia  sui  suoi  registri  solo  se  i  valori
        coincidono. Nel 1600, quando Keplero arriva a Benatek, Tycho ha letto ed apprezzato il
   36   37   38   39   40   41   42   43   44   45   46