Page 73 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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Queste osservazioni, che abbiamo passato in rassegna, si vedono nelle
regioni più chiare della Luna. Tuttavia, nelle grandi macchie non si vede una
tale differenza tra rientranze e alture, quali siamo stati costretti
necessariamente a riconoscere nella parte più luminosa, sulla base del
cambiamento di aspetto dovuto alla diversa incidenza dei raggi del Sole, a
seconda di come la Luna li riflette da diverse posizioni. Ma dentro le grandi
macchie esistono senza dubbio alcune areole un po’ più scure, come abbiamo
riportato nelle figure. Ciò nonostante, queste mostrano sempre il medesimo
aspetto e la loro oscurità non aumenta, né diminuisce, ma con una differenza
davvero lieve appaiono ora un po’ più scure, ora persino più chiare, a seconda
che i raggi solari incidano su di essa più o meno obliqui. Inoltre, si
congiungono con le parti limitrofe delle macchie, mescolando e confondendo
i confini con un debole – per così dire – legame.
Invece, le macchie che occupano la superficie più luminosa della Luna si
comportano diversamente. Infatti, come le rupi scoscese e disseminate di
rocce sconnesse e spigolose, esse si stagliano lungo i confini con un netto
contrasto tra luce e ombra. Inoltre, si vedono in mezzo alle medesime grandi
macchie certe altre areole più chiare, alcune perfino brillantissime. Tuttavia,
l’aspetto di queste e di quelle più scure è sempre il medesimo, senza alcun
cam biamento né di forma, né di luce, né di oscurità. A tal punto, che è sicuro
e incontestabile che quelle ombre nascano da una reale difformità delle parti,
non solo da una diversità nella forma delle parti stesse, ma dai diversi modi in
cui Sole le illumina. Questo si addice bene alle altre macchie più piccole che
occupano la parte più chiara della Luna. Di giorno in giorno, infatti,
cambiano completamente: si ingrandiscono, si riducono, scompaiono, dal
momento che hanno origine solo dalle ombre delle alture.
Ciò nonostante, mi rendo conto che parecchi saranno assaliti da questa
grande incertezza e colti da una così grave difficoltà, da essere spinti a
mettere in dubbio la conclusione già esposta e completamente confermata dai
fenomeni. Infatti, se quella parte della superficie lunare che riflette i raggi
solari nel modo più splendente fosse piena di anfratti, cioè di rigonfiamenti e
cavità innumerevoli, perché in Luna crescente la circonferenza massima che
guarda verso occidente, e in Luna calante l’altra semicirconferenza orien tale,
e durante il plenilunio l’intero perimetro non si vede disuguale, rugosa e
tortuosa, ma perfettamente rotonda e circolare e non rovinata da alcun