Page 68 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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Ricavato quindi il rapporto della distanza EH rispetto alla linea HI, con la
tavola dei seni si troverà la grandezza dell’angolo determinato nell’occhio
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dall’oggetto HI, che sarà solo di pochi minuti d’arco, come appureremo. Se
adatteremo alla lente CD delle laminette forate, alcune con una misura più
grande, altre invece con una misura più piccola, sovrapponendo ora questa,
ora quella, secondo il compito da svolgere, individueremo angoli diversi che
sottendono un maggiore e un minor numero di minuti a piacimento. Con
questo metodo, potremo misurare benissimo gli spazi intermedi tra le stelle,
lontane l’una dall’altra di qualche minuto, senza sbagliare più di uno o due
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minuti. Tuttavia, in questo contesto è sufficiente aver toccato brevemente
queste cose e averle appena saggiate, dato che pubblicheremo la teoria
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completa dello strumento in un’altra occasione. Ora, racconteremo delle
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osservazioni da noi fatte negli ultimi due mesi appena trascorsi, chiamando
a raccolta tutti gli amanti della vera filosofia, per l’inizio delle osservazioni 83
veramente importanti.
Ora, parliamo innanzitutto della faccia della Luna che è rivolta al nostro
sguardo che, per una comprensione più semplice, distinguo in due parti,
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quella più chiara e quella più scura. La più chiara sembra circondare e
riempire tutto l’emisfero. La più scura, invece, ne ricopre la faccia quasi fosse
una nuvola e la restituisce a macchie. Ma queste macchie, un po’ scure e
abbastanza larghe, sono visibili a tutti e ogni epoca le vide. Per questo motivo
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le chiameremo grandi o antiche, a differenza delle altre macchie, di
ampiezza minore ma disseminate così in abbondanza da ricoprire tutta la
superficie lunare, ma in modo particolare la parte più luminosa.
Diversamente, queste ultime non furono osservate da alcuno prima di noi. 86
Dal loro esame più volte ripetuto siamo stati condotti al giudizio, di cui siamo
certi, che la superficie della Luna non si mostra levigata, uniforme e di forma
perfettamente sferica, come una nutrita schiera di Filosofi pensa riguardo a
essa e ai restanti corpi celesti. Ma, al contrario, che essa appaia disuguale,
rugosa, piena di cavità e rigonfiamenti, proprio come la faccia della Terra,
inframezzata qua e là dalle creste dei monti e dalle profondità delle valli. E le
apparenze, da cui fu possibile dimostrare queste cose, sono di tal genere.
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Al quarto o quinto giorno dopo la congiunzione, quando la Luna si
presenta con i corni splendenti, il confine che divide la parte scura dalla
luminosa non si estende uniformemente secondo una linea ovale, come