Page 66 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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tra  quelle  conosciute,  come  Venere  e  Mercurio  attorno  al  Sole,  e  ora  la

               precedono,  ora  la  seguono,  senza  mai  allontanarsene  oltre  certi  limiti  ben
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               determinati.  Tutte queste cose furono rinvenute e osservate pochi giorni or
               sono,  grazie  al  potere  dell’occhiale  da  me  inventato  dopo  esser  stato
               illuminato dalla grazia divina.


                  Con il tempo, saranno scoperte altre cose forse più importanti o da me, o
               da altri, grazie all’uso di uno strumento analogo, di cui innanzitutto ricorderò
               in breve forma e composizione, come pure l’occasione che lo ha prodotto,

               successivamente racconterò la storia delle osservazioni da me effettuate.


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                  Quasi DIECI mesi or sono,  arrivarono alle nostre orecchie delle voci su
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               un  occhiale  costruito  da  un  Belga,   grazie  al  quale  si  distinguevano  gli
               oggetti visibili, anche se molto lontani dall’occhio dell’osservatore, con una
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               precisione  tale,  come  se  fossero  stati  vicini.   Inoltre,  si  parlava  di  alcune
               esperienze  dall’esito  sicuramente  sorprendente,  nei  confronti  delle  quali
               alcuni  dimostravano  fiducia,  altri  negavano.  Pochi  giorni  dopo,  la  stessa
               notizia mi fu confermata per lettera dal nobile francese Iacopo Badovere                    65

               dalla Lutezia, che fu il motivo del mio essere completamente assorbito dalla
               ricerca  delle  ragioni,  come  pure  dalla  scoperta  del  modo  con  cui  giungere
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               all’invenzione  di  uno  strumento  in  tutto  simile,   che  poco  dopo  compresi
               basandomi sulla dottrina delle rifrazioni.


                  Innanzitutto, mi preparai un tubo di piombo, alle cui estremità adattai due
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               occhiali  di vetro, entrambi piani da una parte, mentre dall’altra una era di
               forma sferica convessa, l’altra invece concava. Poi, avvicinando l’occhio alla
               concava,  vidi  gli  oggetti  abbastanza  grandi  e  vicini.  Infatti,  apparivano  tre
               volte più vicini e nove volte più grandi di quanto si potessero vedere a occhio
               nudo. In seguito, mi adoperai a prepararne un altro migliore del precedente,
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               che  presentava  gli  oggetti  oltre  sessanta  volte  più  grandi.   Infine,  non
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               risparmiandomi  né  fatica  né  spese,   arrivai  da  solo  al  punto  di  costruirmi
               uno strumento tanto eccellente da far apparire le cose viste per mezzo suo
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               quasi mille volte più grandi  e in rapporto più vicine di oltre trenta volte di
               quello  che  si  scorge  con  la  sola  facoltà  naturale.  Sarebbe  completamente
               superfluo  enumerare  quanti  e  quanto  importanti  siano  i  vantaggi  di  questo
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               strumento, tanto nelle applicazioni a terra, quanto in quelle di mare.   Ma,
               congedate le cose terrene, mi rivolsi alle esplorazioni celesti.
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