Page 62 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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Eppure, Serenissimo Principe, noi siamo in grado di predire a Vostra 21
Altezza una fama molto più solida e fortunata. Infatti, non appena sulla Terra
hanno cominciato a rifulgere le qualità del Vostro animo degne di diventare
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immortali, ecco che si mostrarono in cielo degli Astri luminosi che, quasi
fossero lingue, erano in grado di raccontare e di palesare a ogni epoca le
Vostre virtù straordinarie. Ecco, dunque, quattro Astri riservati al Vostro
illustre nome. Non appartengono al numero gregario e poco distinto delle
stelle fisse, ma alla nobile schiera delle stelle erranti. Essi compiono il
proprio corso con moti certamente diversi attorno alla stella Giove, la più
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nobile di tutte le altre, quasi come fossero stirpe del suo stesso sangue, e
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compiono i loro cerchi con velocità straordinarie, mentre con unanime
concordia tutti e quattro gli Astri insieme conducono a termine le loro grandi
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rivoluzioni intorno al centro del mondo, cioè intorno allo stesso Sole, 26
proprio durante il dodicesimo anno. 27
Inoltre, che io dedichi proprio questi nuovi pianeti al nome illustre di
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Vostra Altezza prima di qualunque altro, sembra avvertirmi con chiari
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indizi proprio lo stesso Artefice. Infatti, come queste stelle non si
allontanano mai dal suo fianco se non per un breve arco di tempo, quasi
degna prole di Giove, così chi è che ignora il fatto che clemenza, bontà
d’animo, amabilità dei modi, lustro del sangue reale, maestà nelle azioni,
magnificenza dell’autorità e del comando sugli altri, che collocarono tutte
domicilio e residenza proprio in Vostra Altezza; chi – chiedo – ignora che
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tutte queste virtù vengono prodotte dalla stella Giove, la più benefica
sorgente di ogni bene subito dopo Dio? Giove, Giove – dico – sin dalla
nascita di Vostra Altezza, attraversando presto i vapori burrascosi
dell’orizzonte, impossessandosi della posizione principale centrale del cielo 31
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e illuminando il settore orientale dalla propria reggia, da quel sublime
trono stette di guardia al felicissimo parto e diffuse nell’aria cristallina ogni
splendore e la propria magnificenza, affinché il tenero corpicino assorbisse
con il primo fiato tutta quella forza e quell’autorità insieme allo spirito, già
fregiato da Dio dei più nobili ornamenti.
Ma perché mi servo di argomenti probabili, quando invece sono in grado di
dedurlo e di dimostrarlo con un ragionamento quasi inoppugnabile? Piacque
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a Dio Ottimo Massimo che dai Vostri Serenissimi Genitori io non fossi