Page 67 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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Prima esaminai la Luna tanto da vicino, come se distasse appena due
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diametri terrestri. Dopodiché osservai ripetutamente sia le stelle fisse che le
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erranti, con un’incredibile letizia d’animo. E non appena vidi il loro
grandissimo numero, cominciai a riflettere sul modo di poter determinare
queste loro distanze e, alla fine, lo trovai. Conviene avvisare di questa cosa
tutti quelli che volessero farsi emuli di simili osservazioni. Poiché è
necessario innanzitutto che si procurino un ottimo occhiale, in grado di far
vedere gli oggetti limpidi, separati e non avvolti da alcun alone e che li
ingrandisca almeno dello mio stesso rapporto di quattrocento volte. Solo
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allora, infatti, li mostrerà venti volte più vicini. Se dunque lo strumento non
fosse all’altezza, si proverà inutilmente a cercare tutti quegli oggetti da noi
scorti nei cieli e che saranno passati in rassegna più tardi. Poi, per essere
sicuri dell’ingrandimento dello strumento senza troppa fatica, si disegnino
sulla carta due cerchi o due quadrati, uno dei quali sia quattrocento volte più
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grande dell’altro, il che si avrà quando il diametro del maggiore, rispetto al
minore, sarà venti volte più lungo. Quindi, si guarderanno da lontano
entrambe le superfici, fissate insieme sul medesimo muro, la minore con un
occhio accostato all’occhiale, la maggiore invece con l’altro occhio libero.
Cosa che si può fare benissimo in una volta sola con entrambi gli occhi
aperti. Di conseguenza, se lo strumento ingrandirà gli oggetti secondo la
proporzione desiderata, le due figure appariranno allora della stessa
grandezza.
Preparato un simile strumento, si dovranno fare indagini sul modo di
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calcolare le distanze mutue tra i corpi celesti, che otterremo con il seguente
artificio. Per una comprensione più facile, ABCD sia il tubo. Sia E l’occhio
che vi guarda attraverso. Senza lenti nel tubo, i raggi arriverebbero
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all’oggetto in FG secondo le linee rette ECF e EDG. Ma, posizionate le
lenti, ci arrivano secondo le linee rifratte ECH ed EDI. Infatti, i raggi si
restringono e quelli che prima si dirigevano liberi all’oggetto in FG
abbracceranno soltanto la frazione HI. 78