Page 63 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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ritenuto indegno di servire con zelo Vostra Altezza insegnando le discipline

               matematiche,  cosa  che  appunto  assicurai  negli  ultimi  quattro  anni  appena
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               trascorsi,  durante  il  periodo  in  cui  si  è  soliti  riposare  dai  severi  studi.   A
               questo proposito, essendomi toccato in sorte per sola volontà divina di servire
               Vostra Altezza e di ricevere da vicino i raggi della Vostra così straordinaria
               clemenza  e  benevolenza,  non  ci  si  deve  meravigliare  se  l’animo  mio  si
               infiammò  a  tal  punto  da  non  pensare  quasi  a  nient’altro  notte  e  giorno.  A

               pensare cioè di essere conosciuto, io che sono sotto il Vostro patronato non
               solo per animo, ma anche per nascita e natura, quale massimo fautore della
               Vostra gloria e chi è stato a Voi più riconoscente?


                  Giacché  queste  cose  stanno  così,  dopo  aver  esaminato  queste  stelle  con
               Voi  COSIMO,  Serenissimo  Protettore,  sconosciute  a  tutti  i  più  importanti
               Astronomi, decisi a pieno diritto di attribuire loro il nome Augustissimo della
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               Vostra Stirpe.  E a questo proposito, giacché le ho scoperte per primo, chi
               mi potrebbe a ragione biasimare, se imporrò loro anche il nome e le chiamerò
               ASTRI MEDICEI? Nella speranza che da questo nome giunga tanto lustro a
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               questi  Astri,  quanto  gli  altri  nomi  portarono  agli  altri  Eroi.   E  senza  far
               menzione dei Vostri Serenissimi Antenati, di cui le memorie di tutti i racconti

               storici  testimoniano  eterna  gloria,  la  Vostra  sola  virtù  del  Vostro  nome,  o
               Grandissimo Eroe, è in grado di far partecipare dell’immortalità quegli Astri.
               Infatti,  chi  può  dubitare  di  quanta  aspettativa  suscitasti  sotto  i  felicissimi
               auspici  del  comando;  e  che  non  solo,  pur  grandissima,  la  mantiene  e  la
               preserva, ma anche la sta per aumentare dopo lungo periodo? Cosicché, dopo
               aver  vinto  sugli  altri  Vostri  simili,  nondimeno  gareggia  con  Se  stesso  e

               diventa  giorno  dopo  giorno  sempre  più  grande  per  Voi  e  per  la  Vostra
               grandezza.


                  Accolga  dunque  Clementissimo  Principe  questa  gloria  gentilizia  a  Voi
               riservata dagli Astri e goda quanto più a lungo possibile di quei beni divini
               che Vi furono conferiti non tanto dalle stelle, quanto dall’Artefice delle stelle
               e Governatore Dio.


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                  Data a Padova, 4 Idi di Marzo  1610.

                        Servo Devotissimo
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