Page 70 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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raggi solari? Non è forse vero che, trascorso poco tempo, la luce si allarga
fino a che le parti intermedie e più larghe di quei monti non sono illuminate e
che alla fine, sorto ormai il Sole, le parti illuminate delle pianure e delle
colline si riuniscono?
Inoltre, sulla Luna la differenza tra alture e cavità sembra superare di gran
misura le asperità terrestri in altezza e in larghezza, come dimostreremo in
seguito. Nel frattempo, non passerò per nulla sotto silenzio una cosa degna di
attenzione, da me osservata mentre la Luna si apprestava alla prima
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quadratura, rappresentata prima nel medesimo disegno. Infatti, una
smisurata cavità buia si estendeva nella parte luminosa, in direzione del corno
più basso. E non appena ebbi osservato questa concavità più a lungo, la vidi
completamente scura. Alla fine dopo quasi due ore, iniziò a emergere un po’
sotto la metà della cavità una punta illuminata ed essa, crescendo a poco a
poco, si mostrava di forma triangolare ed era fino a questo momento
completamente staccata e separata dalla faccia illuminata. Presto, intorno a
essa iniziarono a luccicare tre altre piccole cuspidi fino a che, volgendosi la
Luna ormai a occidente, quella forma triangolare allargatasi e resasi ormai
più ampia si intrecciò alla restante parte illuminata e si aprì un varco nella
cavità buia, come uno smisurato promontorio, occupato fino ad allora dalle
tre punte luccicanti appena menzionate.
Anche alle estremità dei corni, tanto il superiore quanto l’inferiore,
affioravano alcune punte in certo qual modo splendenti e completamente
scollegate dalla restante parte in luce, come si ve de rappresentato nella
precedente figura. E c’era un grande nu mero di macchie scure vicino a
entrambi i corni, ma in modo particolare vicino a quello inferiore. Tra loro,
quelle che erano più vi cine al confine tra luce e tenebre sembrano più grandi
e scure, men tre quelle più lontane sembrano meno scure e più sbiadite. Tut
tavia, come abbiamo ricordato anche sopra, la zona nera della macchia è
sempre rivolta verso la sorgente dell’irraggiamento so la re, mentre il
contorno più splendente circonda la macchia dalla par te opposta al Sole e
rivolta verso la regione buia della Luna. Questa superficie lunare, ornata di
macchie come la coda di un pavone lo è di occhi azzurri, è del tutto simile a
quei vasi di vetro che, immersi ancora caldi nell’acqua fredda, acquistano una
superficie frastagliata e ondulata tale da essere chiamati volgarmente
Bicchieri di Ghiaccio.