Page 47 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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sottrazione che si deve fare per “salvare le apparenze” quando la rivoluzione

               di un pianeta è calcolata sull’ipotesi di un moto circolare uniforme attorno a
               un centro fisso, sia esso la Terra per Tolomeo o il Sole per Copernico. Ga
               lileo era a conoscenza di questi aggiustamenti, ma probabilmente pensava che
               fossero  irrilevanti  nel  caso  dei  satelliti  di  Giove,  giacché  le  loro  posizioni
               erano  misurate  rispetto  a  Giove  e  non  alle  stelle  fisse.  Quello  che  gli  era
               sfuggito era che, se i moti dei satelliti sono circolari attorno a Giove, essi si

               dovevano  vedere  dalla  Terra  come  se  avvenissero  lungo  linee  rette  che
               attraversano Giove e che tagliano la linea visuale dell’osservatore ad angolo
               retto.  Tale  linea  riflette  fedelmente  i  moti  reali,  se  la  Terra  è  il  centro  di
               rivoluzione di Giove, ma non se è il Sole.


                  Quello  che  portò  Galileo  a  vedere  la  necessità  di  una  correzione  fu  la
               scoperta,  nelle  effemeridi  posteriori  al  15  marzo,  di  uno  spostamento
               sistematico  che  riguardava  tutti  i  satelliti  e  che  era  proporzionale  alla

               dimensione  delle  loro  orbite.  Pensò  allora  alla  prostaferesi  e  fece  le
               correzioni, prima con l’aiuto delle tavole di To lomeo e più tardi, nel 1613,
               con quelle di Copernico. Pur trop po, appena ebbe completato il lavoro, fu
               coinvolto in una controversia sui corpi galleggianti che lo tenne occupato da
               luglio a settembre del 1611 e poi si ammalò. Non fu in grado di riprendere le
               sue  osservazioni  prima  di  novembre e la revisione  del  suo libro  sui  cor  pi
               galleggianti non gli permise di fare nuovi calcoli fino al gennaio del 1612. Fu
               durante  questo  mese  che  escogitò  un  nuovo  strumento  per  migliorare  la

               precisione delle sue osservazioni. Anche se non gli assegnò mai un nome, lo
               chiameremo micrometro, seguendo Stillman Drake, il primo a riconoscerne
               l’importanza.   80





               Il micrometro


                  L’invenzione  di  Galileo  fu  suggerita  dal  metodo  di  determinazione
               dell’ingrandimento, da lui descritto nel Sidereus Nuncius. Sopra un disco di

               cartone di 10 centimetri circa di diametro, Galileo ritagliò una rete di linee
               orizzontali e verticali a 2 punti di distanza (circa 2 mm) e che si incontravano
               formando angoli retti. Fissò con uno spillo il centro del disco di cartoncino
               all’estremità  più  lunga  di  un  bastoncino  a  forma  di  L,  in  modo  che  lo  si
               potesse ruotare (si veda Figura 18). Quindi, agganciò un anello all’estremità
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