Page 43 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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dalla somiglianza delle posizioni inserite nel suo quaderno di appunti poche
righe prima, il 3 dicembre, e segnò una crocetta a fianco di esse. Qui sotto è
la registrazione di quel le due osservazioni (l’ora è contata dopo il tramonto,
sul meridiano di Firenze). Il segno O sta per Giove, mentre ciascun satellite è
indicato da un asterisco. Il numero sopra i satelliti ne indica la luminosità;
quello sotto rappresenta la distanza o mutua separazione, contata in minuti
d’arco, come stimato rispetto al diametro apparente di Giove: 75
Quando sono sommate insieme, le separazioni danno le posizioni orientali
(indicate da E) e quelle occidentali (indicate da W) dei quattro satelliti. Il
risultato si può schematizzare come segue:
Galileo concluse correttamente che durante quell’arco di tempo di sette
giorni, tra il 3 ed il 10 dicembre, il satellite più esterno si era mosso
dall’estremità occidentale della sua orbita, a quella orientale. Capì anche che,
mentre il satellite più esterno attraversava l’orbita intera, gli altri avevano
ruotato attorno a Giove un numero esatto di volte prima di tornare al loro
punto di partenza. Galileo ebbe l’idea giusta che il satellite III avesse
completato una rivoluzione, mentre i satelliti II e I ne avevano completate
rispettivamente due e quattro. Ma qual era il satellite II? Quello a 4’ a
occidente di Giove o quello che distava 6’ verso oriente? Galileo, in un
secondo momento, riuscì a stabilire che era quello a oriente, ma non poteva
esserne certo la sera del 10 dicembre 1610.
Intanto, Galileo continuò ad accumulare dati, ma il suo lavoro era