Page 45 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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gennaio 1611, due satelliti attraversarono il pianeta e uno era il più vicino a

               Giove.  Esaminando  le  sue  registrazioni,  Galileo  trovò  un’annotazione
               analoga 554 ore prima, il 14 dicembre 1610. Questo stava a indicare che il
               periodo del satellite più vicino a Giove poteva essere solo di 41 ore, anche se
               un successivo attraversamento osservato la settimana suc cessiva rese le 42
               ore più probabili. Utilizzando queste informazioni per il satellite più interno
               (il satellite I) e avendo una buona stima di quelle per il più esterno (il satellite

               IV), Galileo si mise a calcolare i periodi dei satelliti II e III. A marzo era in
               possesso di utili epoche per tutti i satelliti, dove quelle del I e del IV erano
               pressoché  corrette,  mentre  quelle  del  II  e  del  III  erano  delle  buone
               approssimazioni.





               Un terzo colpo di fortuna


                  Il 15 marzo 1611, accadde un qualcosa di raro. Per un periodo di 4 ore non
               si  videro  satelliti!  Galileo  concluse  che  erano  tutti  allineati  con  Giove  e,
               quindi,  che  aveva  una  posizione apsidale  (lungo  una  linea  passante  per  il
               centro  di  Giove  e  per  i  centri  dei  quattro  satelliti  allineati),  a  partire  dalla
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               quale  poter  calcolare  i  loro  esatti  periodi.   Questa  grande  congiunzione
               diede  a  Galileo  l’ardire  di  predisporre  delle  tavole,  iniziando  un  paziente
               lavoro di routine di approssimazioni successive. Ma il problema di elaborare
               effemeridi affidabili era afflitto da qualcosa di più importante della noia della

               routine.  In  primo  luogo,  un  elemento  che  ancora  restava  sconosciuto  a
               Galileo era che non c’era stata una grande congiunzione, cioè un momento in
               cui i quattro satelliti erano allineati a Giove. Durante la prima ora, il satellite
               IV (il più esterno) si era spostato da un raggio di separazione da Giove al suo
               limite più occidentale e, durante le quattro ore, si era mosso di 0,8 raggi di
               separazione  verso  oriente.  In  secondo  luogo,  durante  le  ultime  due  ore,
               entrambi i satelliti II e III erano in eclisse molto lontani da Giove. Ma Galileo
               non  aveva  ancora  compreso  le  implicazioni  del  fatto  che  i  satelliti  erano

               talvolta eclissati e talvolta occultati nel loro movimento attorno a Giove in
               direzione  antioraria.  I  due  fenomeni  non  sono  identici.  Un’eclisse  accade
               quando un satellite attraversa l’ombra prodotta da Giove che si allunga nello
               spazio  retrostante  il  pianeta.  Un’occultazione  si  ha  quando  il  satellite  si

               muove dietro a Giove rispetto alla Terra.         78
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