Page 46 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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Il  sospetto  che  un  corpo  così  piccolo  come  Giove  potesse  produrre

               un’ombra  capace  di  eclissare  i  corpi  in  rotazione  attorno  a  esso  non  era
               ancora venuto in mente a Galileo. Il risultato fu che i suoi tempi apsidali del
               15  marzo  erano  tutti  sbagliati.  Nel  caso  del  satellite  III,  l’errore  era
               particolarmente  serio,  poiché  Galileo  aveva  presupposto  che  era  in
               congiunzione  con  il  satellite  IV  quando  in  realtà  era  occultato  durante  la
               prima  osservazione  del  15  marzo.  Galileo  si  rese  conto  di  aver  omesso
               qualcosa quando utilizzò le sue nuove effemeridi per calcolare le posizioni

               corrispondenti  a  quelle  registrate  nel  periodo  dal  10  novembre  1610  al  15
               giugno  1611.  Alla  fine,  scoprì  di  aver  assegnato  un  tempo  errato  alla  po
               sizione zero del satellite III, perché non aveva considerato la possibilità di
               un’eclisse da parte di Giove.


                  Galileo aveva progettato un viaggio a Roma per qualche tempo, ma aveva
               procrastinato per motivi di salute. Si decise a partire per un periodo di sette

               giorni  il  23  marzo  1611.  Egli  fece  delle  osservazioni  lungo  il  tragitto  e  le
               continuò a Roma dopo il suo arrivo e fino alla sua partenza, avvenuta il 16
               giugno. Il 1° aprile 1611, egli riferì al granduca di Firenze che gli astronomi
               gesuiti  del  Collegio  Romano  erano  d’accordo  con  Kepler  nel  dire  che  la
               determinazione dei periodi era “negozio difficilissimo et quasi impossibile”.
               Nonostante questo, era convinto di un eventuale successo della sua “fatica,
               veramente atlantica”, – egli scrisse – “pur che le forze mi concedino di poter

               continuare sino a molte hore di notte le osservazioni”, come stava facendo.                 79
               Nel frattempo, divenne consapevole di un altro aspetto che aveva trascurato.




               La necessità di una correzione



                  Nel Sidereus Nuncius, Galileo scrive come se il copernicanesimo fosse il
               sistema di riferimento e dice esplicitamente che Giove descrive un’orbita di
               12 anni attorno al Sole. Ma Galileo aveva pre so la linea apsidale dei satelliti
               come il suo punto di riferimento fisso per la rotazione angolare uniforme di

               Giove e aveva implicitamente trattato il pianeta come se ruotasse attorno alla
               Terra. In altri termini, l’elaborazione dei suoi primi calcoli era geocentrica,
               non eliocentrica! Quello che è ancora più sorprendente è che Galileo trascurò
               una correzione standard che tutti gli astronomi consideravano indispensabile.
               Essa  va  sotto  il  nome  greco  di  prostaferesi  e  riguarda  l’addizione  o  la
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