Page 30 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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incisioni  siano  la  registrazione  di  una  particolare  osservazione.  Ma  si

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               potrebbe benissimo avere, come ha sostenuto Zdenek Kopal,  che essi siano
               disegni  composti,  che  riassumono  caratteristiche  osservate  in  più  di  un
               avvistamento. La comprensione di Galileo della topografia del suolo lunare
               non  può  essergli  venuta  in  mente  in  tutta  la  sua  completezza  durante  una
               singola serata. È inverosimile che egli uscisse, già la prima notte, a osservare

               la Luna con il pennello in mano, pronto a dipingere acquarelli.
                  Sappiamo però che nel momento in cui giunse a Firenze per le festività
               natalizie  del  1609,  egli  aveva  accertato  che  la  Luna  era  un  corpo  celeste
               “similissimo alla terra”. Aveva portato con sè il proprio telescopio per farlo
               vedere al granduca, ma fu in grado di farlo soltanto “in parte […] ma però
               imperfettamente,” perché lo strumento non era all’altezza di quello realizzato

               al  suo  rientro  a  Padova  e  con  cui  effettuò  le  osservazioni  riportate  nel
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               Sidereus Nuncius.  La conoscenza dell’ottica che aveva Galileo era limitata
               e la costruzione del suo telescopio non fu il risultato di un sapere teorico, ma
               di  un  lavoro  artigianale.  Anche  se  non  poteva  stabilire  il  potere  di
               ingrandimento a partire dalla lunghezza focale delle lenti convessa e concava,
               escogitò  un  metodo  alternativo,  pratico  e  affidabile,  che  descrisse  nel

               Sidereus Nuncius.     58


                  Il  primo  resoconto  che  Galileo  diede  delle  osservazioni  della  Luna  è  la
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               lettera da lui scritta a un corrispondente il 7 gennaio 1610.  Essa comprende
               cinque disegni della Luna non numerati, cui faremo riferimento con le sigle

               M1,  M2,  M3,  M4  e  M5,  insieme  a  quattro  disegni  di  un  cratere  lunare,
               anch’essi senza numerazione, che chiameremo C1, C2, C3 e C4.
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