Page 35 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
P. 35

inondate  di  luce  prima  della  linea  di  confine  stessa.  Questo  cratere  è

               probabilmente Albategnius, che è molto evidente quando giace sulla linea di
               confine. Ma si deve ricordare che non tutti i cicli lunari sono gli stessi e che
               non  sono  visibili  sempre  le  stesse  identiche  fattezze.  Ciò  è  dovuto  alla
               librazione, che significa che il disco lunare oscilla e rotola in modo tale che
               in  diversi  momenti  dell’anno  le  sue  sembianze  si  vedono  sotto  un  angolo
               leggermente diverso. Gli astronomi distinguono una librazione in latitudine

               da una in longitudine. La librazione in latitudine fa salire e scendere il capo
               della Luna, in modo che qualche volta si vede un po’ di più del suo polo nord
               e, talvolta, un po’ di più del suo polo sud. La librazione in longitudine fa in
               modo  che  la  Luna  annuisca  in  direzione  est-ovest,  in  modo  che  si  vede
               alternativamente  un  po’  di  più  della  sua  parte  orientale  o  un  po’  di  più  di
               quella occidentale. “Per quanto riguarda l’effetto d’ombra e di luce”, scrive

               Galileo nel Sidereus Nuncius, “esso produce il medesimo effetto che avrebbe
               sulla Terra una regione simile alla Boemia, se fosse racchiusa da ogni parte
               da  monti  altissimi  e  disposti  sul  perimetro  di  un  cerchio  perfetto”.  Galileo
               non  viaggiò  mai  al  di  fuori  dell’Italia  e  non  si  recò  mai  in  Boemia,  ma
               possedeva  una  copia  della  Geografia  di  Tolomeo,  nell’edizione  curata  da
               Giovanni Antonio Magini, un padovano che insegnava astronomia a Bologna,
               stampata  a  Venezia  nel  1595.  In  questo  libro,  la  Boemia  è  descritta  come

               “l’ERCINA  selva,  tutta  la  cinge,  e  serra  d’ogni  parte  intorno,  à  faccia
               d’Amfiteatro,  tien  forma  ritonda”.  Fu  probabilmente  l’illustrazione  che
               accompagna il testo a ispirare Galileo (si veda qui sotto Figura 14).            65
   30   31   32   33   34   35   36   37   38   39   40