Page 34 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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Galileo vide sorgere nel grande golfo buio, rappresentato nella parte bassa
vicino al corno. Egli afferma di averlo disegnato in SN1, ma scriveva con tale
fretta che non fu chiaro riguardo ai numerosi passi che andava descrivendo.
In SN1, la più grande macchia luminosa, con una forma vagamente
triangolare, è presumibilmente la vetta triangolare circondata da tre punti
luminosi, ma sopra a destra una proiezione ugualmente triangolare e
luminosa potrebbe raffigurare il “grande promontorio,” visto dopo essere
emerso con la Luna crescente illuminata. Il golfo era completamente buio
quando Galileo iniziò a esaminarlo, ma alla fine di due ore una vetta brillante
iniziò ad affiorare un po’ sotto il suo centro. Questa macchia crebbe e tre
punti di luce separati divennero visibili nella regione circostante. La macchia
si fuse con la parte luminosa della Luna poco prima del tramonto e formò un
enorme promontorio di luce. I tre punti luminosi ne rimasero separati.
SN2 e SN3 sono i disegni del primo e dell’ultimo quarto di Luna. In
entrambi i casi, le grandi macchie antiche visibili a occhio nudo sono lisce e
solo occasionalmente interrotte da chiazze brillanti. Nessuna di queste
macchie antiche raggiunge il limbo estremo della Luna, che è uniformemente
luminoso e sembra avere un diametro più largo della regione scura. Galileo
attribuisce questo effetto all’atmosfera della Luna illuminata dal Sole che si
vede di taglio. Questa è anche la spiegazione offerta del perché le macchie
antiche non sembrino estendersi mai fino al bordo della Luna.
SN4 e SN5 (che è SN3 stampata per la seconda volta) sono col locate una
sopra l’altra, per illustrare la cresta alta e curva soprastante il centro della
Luna, che attraversa la linea di confine tra luce e ombra.
L’imponente cratere
Una caratteristica importante dei disegni del primo e dell’ultimo quarto di
Luna (si vedano SN2 e SN3 della precedente Figura 5) è la cavità o cratere,
che Galileo dice: “cercai di riprodurla per quanto era possibile”. È appena un
po’ sotto il centro della Luna ed è divisa in due dalla linea di confine tra luce
e ombra. Nonostante sia più larga delle altre cavità e perfettamente rotonda,
l’accomuna il fatto che l’interno è chiaro, nella parte lontana dal Sole, e scuro
in quella opposta. Il bordo è così alto che le vette più lontane dal Sole sono