Page 37 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
P. 37
Johann Kepler e il cattolico radicale Tommaso Campanella accolsero la
68
possibilità di vita intelligente sulla Luna. Mons. Giovanni Ciampoli, un
personaggio importante del Vaticano, scriveva a Galileo da Roma il 28
febbraio 1615 per avvertirlo delle pericolose speculazioni sorte in seguito alle
sue scoperte astronomiche:
La sua opinione quanto a quei fenomeni della luce e dell’ombre della
parte pura e delle macchie, pone qualche similitudine tra ‘l globo
terrestre e ‘l lunare; un altro cresce, e dice che pone gl’huomini
habitatori della luna; quell’altro comincia a disputare come possano
esser discesi da Adamo, o usciti dell’Arca di Noè, con mol te altre
stravaganze ch’ella non segnò mai. 69
Un anno più tardi, quando Galileo si trovava a Roma, il problema tornò di
nuovo alla ribalta durante un incontro presso la residenza del cardinale
Tiberio Muti. Galileo riconobbe la gravità della situazione e, per eliminare
ogni ambiguità dalla propria posizione, scrisse al fratello del cardinale, che
era stato presente e su cui poteva far affidamento affinché la lettera
diventasse di dominio pubblico. Galileo dichiarava di non aver mai detto che
c’è vita sulla Luna: perché non c’è acqua e, senz’acqua, non c’è vita! Se il
giorno sulla Terra è di circa 12 ore, il giorno lunare dura invece 15 giorni
terresti, dato che la rotazione attorno al suo asse è molto più lenta di quella
terrestre. La conseguenza è che la superficie della Luna passa da un caldo
70
torrido a un freddo devastante. Nella Prima Giornata del suo Dialogo sopra
i due massimi sistemi del mondo, Galileo svilupperà ulteriormente le sue
ragioni per dire che non c’è acqua sulla Luna, rilevando che non si vedono
71
nubi. Non negò la possibilità di mutamenti, ma propose una suggestiva
analogia per spiegare perché non possiamo capirli:
E sì come son sicuro che a uno nato e nutrito in una selva immensa, tra
fiere ed uccelli, e che non avesse cognizione alcuna dell’elemento
dell’acqua, mai non gli potrebbe cadere nell’immaginazione essere in
natura un altro mondo diverso dalla terra, pieno di animali li quali senza
gambe e senza ale velocemente camminano, e non sopra la superficie
solamente, come le fiere sopra la terra, ma per entro tutta la profondità, e
non solamente camminano, ma dovunque piace loro immobilmente si
fermano, cosa che non posson fare gli uccelli per aria, e che quivi di più