Page 16 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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Antonio  Priuli  era  una  persona  influente  che  aveva  aiutato  più  volte

               Galileo  nel  corso  degli  anni.  Nel  1599,  quando  era  podestà  (come  si
               chiamava  allora  il  governatore  di  Padova  designato  da  Venezia),  aveva
               approvato  la  conferma  di  Galileo  come  professore  di  matematica  con  un
               aumento  di  stipendio  che  in  pratica  raddoppiava  il  suo  stipendio  annuale,
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               incrementandolo da 180 a 320 fiorini.  Nel 1602 e di nuovo nel 1608, Priuli
               con  i  due  altri  riformatori  dell’Università  di  Padova  accordò  a  Galileo  un
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               anticipo di salario di un intero anno.  Alla fine di agosto 1609, potè ancora
               una  volta  aiutare  Galileo.  La  presidenza  del  Senato  veneziano  ruotava
               settimanalmente ed era il turno di Priuli, che fece venire Galileo a palazzo
               ducale  il  24  agosto  1609  per  presentare  lo  strumento  al  doge  Leonardo

               Donato. La lettera di donazione, scritta da Galileo di proprio pugno, dava alla
               repubblica di Venezia il diritto di brevettare il dispositivo o di tenerlo segreto,
               come pareva comodo. Galileo scrive in terza persona, com’era consuetudine,
               e si rivolge al doge con il suo titolo ufficiale di Serenissimo Principe:


                  Galileo  Galilei,  humilissimo  servo  della  Serenità  Vostra,  invigilando
                  assiduamente et con ogni spirito per potere non solamente satisfare al
                  carico che tiene della lettura di Matematica nello Studio di Padova, ma
                  con qualche utile et segnalato trovato apportare straordinario benefizio

                  alla Serenità Vostra, compare al presente avanti di quella con un nuovo
                  artifizio  di  un  occhiale  cavato  dale  più  recondite  speculazioni  di
                  prospettiva, il quale conduce gl’oggetti visibili così vicini all’occhio, et
                  così  grandi et  distinti  gli  rappresenta,  che  quello che  è  distante,  v. g.,
                  nove miglia, ci apparisce come se fusse lontano un miglio solo: cosa che
                  per  ogni  negozio  et  impresa  marittima  o  terrestre  può  essere  di

                  giovamento inestimabile; potendosi in mare in assai maggior lontananza
                  del consueto scoprire legni et vele dell’inimico, sì che per due hore et
                  più  di  tempo  possiamo  prima  scoprir  lui  che  egli  scopra  noi,  et
                  distinguendo il numero et la qualità de i vasselli, giudicare le sue forze,
                  per  allestirsi  alla  caccia,  al  combattimento  o  alla  fuga;  et  parimente
                  potendosi  in  terra  scoprire  dentro  alle  piazze,  alloggiamenti  et  ripari
                  dell’inimico  da  qualche  eminenza  benché  lontana,  o  pure  anco  nella

                  campagna  aperta  vedere  et  particolarmente  distinguere,  con  nostro
                  grandissimo  vantaggio,  ogni  suo  moto  et  preparamento;  oltre  a  molte
                  altre utilità,  chiaramente note ad  ogni persona  giudiziosa. Et pertanto,
                  giudicandolo  degno  di  essere  dalla  S.  V.  ricevuto  et  come  utilissimo
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