Page 15 - Galileo Galilei - Sidereus nuncius ovvero Avviso Sidereo.
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giorno il successore di Galileo alla cattedra di matematica di Padova, il suo

               parere sul Sidereus Nuncius, egli rispose che quello che Galileo aveva scritto
               riguardo alla Luna era “roba vecchia che era stata attribuita ai pitagorici e c’è
               un’ampia discussione dell’argomento in un libriccino di Plutarco”.              12


























               FIGURA 2. Il disegno di Harriot un anno dopo (17 luglio 1610).




               Galileo e la repubblica di Venezia



                  Galileo  non  dice  quando  cominciò  a  utilizzare  il  suo  telescopio  a  9
               ingrandimenti,  ma  grazie  al  diario  del  patrizio  veneziano  e  futuro  doge
               Antonio  Priuli  sappiamo  che  il  21  agosto  1609  Galileo  salì  con  lui  e  altri
               personaggi sul campanile di San Marco per vedere il suo nuovo strumento.                    13

               Tutti, come scrive Priuli, furono in grado di vedere le persone che salivano e
               scendevano dalle gondole sull’isola di Murano e di distinguere chiaramente
               la  torre  campanaria  e  la  facciata  della  chiesa  di  Santa  Giustina  in  Padova,
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               lontana circa 25 chilometri.  Priuli dice che il tubo era lungo “tre quarte 1/2
               incirca” di braccio veneziano, che era 68,3 cm per la misura della lana e 63,8
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               cm  per  la  seta.   Se  si  prende  il  valore  più  grande,  questo  significa  che  il
               telescopio era lungo circa 60 cm, molto meno dei 140 cm indicati da Sarpi
               nella sua lettera a Leschassier del 16 marzo 1610, citata in precedenza. La
               ragione è che il telescopio che Priuli utilizzò ingrandiva 9 volte ed era meno
               potente di quello descritto da Sarpi. Priuli dà la larghezza trasversale come

               quella di una moneta chiamata scudo, che era un po’ meno di 4 cm.
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