Page 84 - Galileo. Scienziato e umanista.
P. 84
Guadagnò anche al suo autore un aumento del 15 percento dello
stipendio, che passò da 330 a 380 ducati: niente male per un
54
libro accademico . Fra i molti temi trattati da Buonamici che
avrebbero in seguito costituito oggetto di profondo interesse da
parte di Galileo c’erano il rapporto tra la matematica e la
55
filosofia e i meriti della teoria copernicana . Buonamici era
disposto a concedere ai matematici un posto al simposio della
conoscenza: «Ciò che è assurdo in matematica», riconosceva,
56
«riguarda anche la filosofia» . Ma la preoccupa soltanto. Si
prenda l’assurdità della famosa nova («nuova stella») che
illuminò i cieli e oscurò la filosofia nel 1572: le osservazioni
astronomiche la collocavano al di là della Luna, tra le stelle e i
pianeti; in base alla fisica peripatetica, tuttavia, i cieli
consistono esclusivamente di «quintessenza», una sostanza né
pesante né leggera, vincolata a muoversi lungo un cerchio
perfetto attorno al centro dell’universo, non suscettibile di
alcuna alterazione. Dal punto di vista filosofico, la nova non
poteva trovarsi al di sopra della Luna; dal punto di vista
matematico, doveva trovarsi tra le stelle. All’imbarazzante
domanda se un risultato matematico che «preoccupava» la
filosofia potesse uccidere una teoria fisica, Buonamici rispose
57
con un inequivocabile «no» . Galileo avrebbe risposto
gridando un «sí».
Buonamici scartò la Terra in moto e il Sole centrale proposti
da Copernico in quanto violavano la pretesa aristotelica che la
filosofia fosse costruita a partire dall’esperienza quotidiana,
consolidata, propria del senso comune. Fra le ovvie
contraddizioni dell’esperienza addotte da Buonamici c’era
l’esperimento mentale cui Galileo avrebbe piú tardi fatto ricorso
a sostegno di Copernico: far cadere un grave dall’albero di una
nave in movimento. Secondo il maestro, il grave sarebbe caduto
58
verso poppa; secondo l’allievo, ai piedi dell’albero . Forse
nessuno dei due l’ha sperimentato davvero. Buonamici insisteva
sul fatto che non soltanto la Terra fosse in quiete, ma che fosse