Page 82 - Galileo. Scienziato e umanista.
P. 82

di piombo degli acquedotti. La duchessa propone di trovare un
                qualche  argomento  di  conversazione  che  distolga  la  loro

                attenzione dalla temperatura. Borro non riesce a pensare a nulla.
                Giovanna  dice:  in  ogni  caso  di  qualcosa  parlerai,  con  il  tuo

                consueto linguaggio antiquato. Un terzo interlocutore propone il
                rinfrescante  argomento  delle  maree.  Giovanna  si  dichiara

                d’accordo:  aveva  infatti  sentito  discorsi  molto  eruditi  a  tale
                                                                            47
                proposito, ma niente che avesse un senso . Borro si trattiene:
                non  conosce  perfettamente  la  lingua  fiorentina  (era  infatti

                originario di Arezzo), non sa nulla di filosofia moderna, ha solo
                qualche nozione di letteratura latina e per rilassarsi legge solo in

                greco  e  in  arabo.  Ma  non  si  sottrae,  e  nemmeno  i  suoi
                               48
                ascoltatori .  Inizia  con  un  breve  resoconto  delle  principali
                caratteristiche dell’universo aristotelico – le sue tre dimensioni,
                il  suo  essere  diviso  in  alto  e  basso,  i  suoi  quattro  elementi  e

                qualità efficienti, e cosí via – e della spiegazione che Aristotele
                ne offre in termini di perfezione e proporzione. Galileo avrebbe

                iniziato il Dialogo muovendo esattamente dal medesimo passo
                dell’opera di Aristotele, allo scopo di respingere la spiegazione

                                                 49
                in termini di perfezione .
                    Un altro interlocutore lo interrompe: che cosa ha a che fare

                tutto questo con le maree? Borro: «cosí sogliono far sempre i

                buoni  Filosofi,  quando  nulla  si  sà,  et  il  tutto  si  cerca».  Segue
                una lucida presentazione della cosmologia geocentrica, fino ai

                moti della Luna, argomento che porta alla teoria delle maree: si
                tratta  di  rigonfiamenti  dell’oceano  causati  dalla  luce  lunare.

                L’effetto  maggiore  si  ha  quando  la  Luna  passa  al  meridiano,
                poiché  i  raggi  della  sua  luce  colpiscono  in  direzione  piú

                prossima a quella perpendicolare, e dunque sortiscono l’effetto
                maggiore.  I  presenti  riconoscono  che  questa  teoria  coglie  la

                connessione tra la Luna e le maree. Ma poi chiedono: perché si
                hanno maree anche durante la Luna nuova e quando il cielo è

                oscurato da nubi spesse? Chiunque sia interessato alle risposte
                                                                                 50
                di Borro le troverà verso la fine del suo trattato .
   77   78   79   80   81   82   83   84   85   86   87