Page 77 - Galileo. Scienziato e umanista.
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posizione  sociale  e  dell’anzianità  dei  propri  interlocutori,  ma
                considerandosi  al  loro  medesimo  livello  quanto  a  questioni  di

                matematica.  Inviò  una  versione  piú  rifinita  della  propria
                argomentazione. Clavio non  ne fu  convinto, e  svicolò: «V.  S.

                però  non  pigli  adesso  mia  risposta  per  oraculo».  Il  cerbero
                archimedeo Del Monte ci ripensò: all’inizio non aveva capito, a

                causa  –  disse  –  della  sinteticità  dell’argomentazione.  Tutto

                adesso  tornava  perfettamente  e  Guidobaldo  riconobbe  Galileo
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                come  suo  maestro .  Non  è  chiaro,  a  giudicare  dalla
                corrispondenza  di  cui  disponiamo,  se  Clavio  riuscí  mai  a
                persuadersi  della  validità  dei  teoremi  di  Galileo.  E  mentre  gli

                italiani pesavano i propri giudizi, Galileo ebbe la soddisfazione
                di ricevere l’approvazione di un matematico di Anversa, Michel

                Coignet,  che  ricevette  una  copia  dei  teoremi  attraverso  il
                cartografo Ortelio, il quale li aveva avuti chissà come. Coignet

                comprese immediatamente perché – scrisse – aveva ricavato il
                baricentro  di  un  tronco  di  paraboloide  in  modo  analogo  alla

                trattazione  del  tronco  di  concoide  da  parte  di  Galileo.  Il
                procedimento di Galileo era piú generale: «la tua invenzione è

                degna di essere accolta da tutti coloro che coltivano queste arti
                […] e noi ti rendiamo grazie infinite per questo beneficio». In

                cambio,  Coignet  propose  un  problema  geometrico,  «che

                risolviamo  con  una  piccola  applicazione  dei  procedimenti  e
                                                                                     33
                delle regole della grande arte, ovvero l’algebra» . Ciò non lo
                avrebbe raccomandato a Galileo.
                    Allo  scopo  di  assicurarsi  la  proprietà  dei  propri  esercizi

                archimedei, inediti, Galileo li fece certificare da amici con una
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                posizione  elevata:  Bardi,  Strozzi,  Ricasoli  e  Alamanni .  La
                scelta  conferma  che  durante  questi  anni  sabbatici  Galileo  si
                identificava piú con gli interessi e i membri degli Alterati che

                con i problemi matematici e con i matematici stessi. Dato che i
                firmatari, in particolare Bardi e Strozzi, avevano facile accesso

                al  granduca,  avrebbero  potuto  tranquillamente  segnalargli  i
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