Page 74 - Galileo. Scienziato e umanista.
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punto Y , dove AY :BY = AX :AB = 1:3. Il baricentro di {1, 3,
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                6, 10, 15} giace quindi in C, a un quarto della distanza tra A e
                B. Con buona approssimazione potremmo dire che il baricentro

                Z  della sequenza scaglionata {1, 3, 6, 10, 15}, che produce la
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                distribuzione {1, 4, 10, 20, 35}, giace alla distanza AZ = AB/5.
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                Galileo si arrestò a due sequenze, {1, 3, 6, 10, 15} e [0, 1, 3, 6,
                10}  =  {1,  4,  9,  16,  25},  che  dà  una  distribuzione  dei  pesi

                proporzionale  ai  quadrati  delle  distanze.  Dedusse  che  il  suo
                baricentro  Y  dovesse  giacere  tra  quelli  delle  sequenze

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                componenti, Y  e Y , cioè tra AC e 3AC/4 .
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                    Lo stesso si può dire per la posizione del centro di gravità G
                di  un  cono  retto  con  asse  pari  alla  leva  AB,  e  le  cui  sezioni

                trasversali siano approssimate da un insieme di dischi inscritti
                della medesima altezza, come nella figura 2.7, e da un insieme

                analogo  di  dischi  circoscritti.  Il  baricentro  G   del  sistema
                                                                                     i
                inscritto  giace  al  di  sotto  di  G,  mentre  quello  del  sistema
                circoscritto  G   al  di  sopra.  Questo  è  tutto  quello  che  Galileo
                                   e
                poté ricavare dalla propria tecnica di invertire i pesi attorno al

                loro  centro  di  gravità.  Per  mostrare  che  G  divide  l’asse  nel
                rapporto 1:3 dovette ricorrere al metodo di esaustione, dato che

                non  aveva  sviluppato  un’analogia  appropriata  con  la  bilancia.
                Ciò  avrebbe  richiesto  di  dividere  il  segmento  AB  in  modo

                ancora piú fine, sospendendo a ogni sezione un carico in base
                alla  legge  dei  quadrati.  Per  cinque  suddivisioni,  {1,  4,  9,  16,

                25}, il baricentro cade a (10/11)AC; per nove suddivisioni, {1,
                4, 9, … 81}, a (54/57)AC. Con suddivisioni sempre piú fini, si

                avvicina  a  C  quanto  si  vuole.  Questo  sarebbe  corrisposto  a
                diminuire ad libitum le altezze dei cilindri interno ed esterno del

                cono,  portando  G   e  G   a  coincidere  in  un  punto  posto  a  un
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                                                 e
                quarto  della  distanza  tra  la  base  del  cono  e  il  suo  vertice.
                Anziché  fare  questo,  Galileo  abbandonò  il  procedimento

                suggerito dal proprio lemma e applicò il metodo di esaustione
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