Page 71 - Galileo. Scienziato e umanista.
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Dato  che  si  tratta  di  una  parabola  per  la  quale  l’ordinata

                lungo  l’asse  AO  è  proporzionale  al  quadrato  dell’ascissa,  r
                3a/8, q   5a/8 e p   7a/8 se, con Commandino, sostituiamo le

                ordinate ai raggi dei dischi. La soluzione, con un po’ di algebra,
                è  x  <  a/3.  Con  un  numero  di  dischi  maggiore,  piú  sottili,  il

                valore crescerebbe fino a raggiungere, e forse anche superare,
                a/3.  Commandino  rimosse  quest’ultima  possibilità  nel  modo

                classico,  prendendo  in  considerazione  dischi  circoscritti  al

                paraboloide. Questa volta il centro di gravità dei dischi occupa
                un punto Y > a/3 sopra O, e scenderebbe se si ricorresse a un

                numero maggiore di dischi, piú sottili. Il centro di gravità di un
                paraboloide di rotazione giace pertanto lungo il proprio asse, a

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                un terzo della distanza tra la base e il vertice .
                    Galileo preferí la tecnica, di antica tradizione, di risolvere un

                problema  diverso  da  quello  proposto.  Presentò  la  situazione
                descritta nella figura 2.6  (a),  in  cui  il  braccio  di  una  bilancia,

                sospeso al punto X nel proprio centro di gravità, regge una serie
                di pesi posti a intervalli uguali, dove il secondo è due volte piú

                pesante  del  primo,  il  terzo  tre  volte  piú  pesante  e  il  quarto
                quattro volte. Supponiamo che D sia al centro del braccio e che

                tutti  i  pesi  a,  b,  …  abbiano  il  medesimo  valore  (nella  figura
                hanno  nomi  diversi,  cosí  da  rendere  piú  semplice  seguire  il
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