Page 76 - Galileo. Scienziato e umanista.
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ottenne AB:XB = ([B]–[A]):[A], dove le quantità fra parentesi
                quadre indicano i volumi dei due coni. Da questa equazione e

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                dalle note relazioni PA = OP/4, OP:OQ = a:b, [A]:[B] = a :b ,
                il  rapporto  voluto,  PX:QX  =  (PB+BX):(QB–BX),  può  essere
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                ottenuto al prezzo di pochi passaggi algebrici .
                    I  teoremi  di  Galileo  dimostrarono  la  sua  padronanza  dei

                metodi antichi ma non riscossero un consenso immediato. Gli

                esperti  fiorentini  cui  li  mostrò  colsero  una  petitio  principii,  o
                circolo vizioso, nel suo trucco di invertire i pesi senza spostare

                il  loro  centro  di  gravità:  aveva  dimostrato  oppure  soltanto
                assunto  che  il  centro  di  gravità  sarebbe  rimasto  inalterato

                durante  la  manipolazione  mentale  dei  pesi  che  pendevano  da
                esso?  Galileo  si  rivolse  allora  ad  esperti  esterni:  avvicinò,  in

                primo  luogo,  il  decano  dei  matematici  gesuiti,  Clavio,  cui
                consegnò di persona le proprie proposizioni durante un viaggio

                a  Roma  verso  la  fine  del  1586.  Clavio  lo  incoraggiò,  non
                soltanto per i teoremi, ma anche per il bene della loro comune

                disciplina. Oltre che rispettata, però, la matematica deve essere
                corretta,  e  Clavio  sospettò  che  il  suo  nuovo  protetto  avesse

                effettivamente  commesso  la  petitio  principii  di  cui  veniva
                accusato. Quanto alla proposizione aurea, il centro di gravità di

                un tronco di cono, era troppo per Clavio: «non ho ancora havuto

                tempo di vedere detta dimostratione. Spetto occasione che possi
                                                                                              30
                un  poco  rinfrescare  la  memoria  di  questo  studio» .  Una
                risposta  simile  venne  da  Guidobaldo  del  Monte,  che  per  puro
                caso stava per dare alle stampe una parafrasi di Archimede sui

                punti  di  equilibrio  e  i  centri  di  gravità,  «una  esquisita  et
                profonda scienza» che, pensava, mancava ancora di una buona

                dimostrazione  dei  baricentri  dei  paraboloidi  e  dei  conoidi.  Le
                dimostrazioni  presumibilmente  circolari  di  Galileo  non

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                andavano bene . Di fatto, il trucco dell’inversione di Galileo è
                valido ma irrilevante.

                    Le risposte di Galileo a queste obiezioni furono modeste ma
                decise:  scrisse  con  la  dovuta  deferenza  nei  confronti  della
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