Page 54 - Galileo. Scienziato e umanista.
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grazie alle proprie capacità e alla propria mente vivace, e quasi
certamente anche per l’abilità di fare oroscopi. Ma doveva la
propria consuetudine e familiarità con loro, e con i soldi che
aveva in tasca, alla sua destrezza nei giochi d’azzardo 102 .
Disponiamo ancora del calcolo, fatto da Galileo, delle frequenze
relative di singoli lanci con tre dadi. Il risultato piú importante,
dal punto di vista operativo, è che 10 esce piú frequentemente di
9 una volta in 108 lanci. Soltanto un giocatore abituale avrebbe
potuto sperare di utilizzare questa informazione a proprio
vantaggio 103 . E da buon giocatore d’azzardo Galileo di tanto in
tanto bluffava, rilanciando senza avere in mano nulla – una
tecnica che avrebbe in seguito identificato con la propensione,
da parte dei suoi avversari filosofici, di aggiungere argomenti
sconsiderati e inutili ad altri già privi di valore. La critica si
applicava meglio a lui stesso: le sue affermazioni successive,
circa risultati sperimentali e intuizioni teoriche, contenevano
una buona quantità di bluff. Il resoconto galileiano della pazzia
del suo compagno di gioco costituisce una ben documentata
storia clinica di «malinconia» progressiva. Una sera, mentre i
due giacevano nello stesso letto (senza che si debbano trarre
conclusioni da questo), Ricasoli annunciò improvvisamente di
dover partire immediatamente da Firenze, poiché si era reso
responsabile di gravi crimini per i quali i Medici lo avevano
condannato a morte. Per gran parte della fuga rimase in
compagnia di suo cugino, Giovanni Ricasoli, e di Galileo, che si
preoccupò di tenere informati i parenti di Ricasoli circa i loro
giri. Verso la fine del viaggio, dopo che Galileo aveva già
abbandonato il gruppo, Ricasoli stese il testamento contestato,
lasciando le sue proprietà a Giovanni. Galileo testimoniò del
passaggio di Ricasoli dalla paura all’ipocondria all’insonnia,
fino alla trascuratezza nei confronti della propria persona, dei
vestiti e della salute – una sequenza simile alla descrizione che
Ariosto fa della discesa di Orlando verso la pazzia, che Galileo
trovava particolarmente convincente 104 . I sintomi