Page 58 - Galileo. Scienziato e umanista.
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deboli  sintomi  malinconici  dell’incertezza,  del  bisogno  di
                protezione,  della  circospezione,  dell’umore  ironico  e

                dell’arroganza tipica dello studioso. Da giovane, ma anche ben
                oltre la mezza età, non diede segno di soffrire di paranoia o di

                ipocondria. Era forte e vigoroso nonostante le continue malattie,
                alto  e  robusto,  di  carnagione  chiara,  capelli  leggermente

                rossicci, e un aspetto tra il sorridente e il malizioso (tav. 3)                 109 .

                    Molte  copie  del  verbale  della  testimonianza  di  Galileo  su
                Ricasoli  presentano  annotazioni  a  margine  decise  e  poco

                amichevoli           («bugie…            falsità…          storie»).        L’autore,
                presumibilmente  un  avvocato  della  difesa,  sostenne  queste

                accuse  presentando  Galileo  come  irresponsabile  e  instabile.  Il
                gioco con il prete e la suora era un sacrilegio, se vero, e uno

                spergiuro,  se  falso.  La  supposta  vendita  della  propria
                testimonianza in cambio della somma necessaria per sistemare

                la  sorella  in  un  convento,  pari  a  150  miseri  ducati,  era
                doppiamente spregevole. Galileo era un furfante, un pezzente,

                uno  «sfratato,  figliuolo  d’un  maestro  di  suonare»                              110 .
                L’eccessiva rabbia di Galileo ogni volta che veniva accusato di

                prevaricazione («la nota, da me abominatissima, di esser da loro
                reputato bugiardo») e la sua tendenza a esagerare le sfide alla

                propria  autorità  possono  affondare  le  radici  in  questi  attacchi

                privi di fondamento al suo carattere              111 .
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