Page 60 - Galileo. Scienziato e umanista.
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Francesco Giambullari all’Accademia Fiorentina, nel 1541.
Dopo aver consultato un matematico, stese il suo discorso cosí
da riempire 150 pagine di un piccolo volume in octavo, dedicato
a Cosimo I per «lo aver’ dato ricetto nello Onorato Grembo
[sic] della sua Fiorentina Accademia ad ogni Musa desiderosa
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di aprire in questa Lingua [Toscana] i suoi bellissimi concetti» .
Proprio mentre gli accademici si rilassavano nel loro grembo
con le ultime notizie dall’inferno, un interprete rivale di Lucca,
Alessandro Vellutello, dichiarò la costruzione di Manetti
ridicola e impossibile. Essa occupava, pensava, uno spazio
aperto pari a un sesto del volume della Terra, cosa che lui
escludeva per l’insolente ragione che non poteva essere
meccanicamente stabile. Vellutello stipò l’intero inferno in una
regione compresa entro un raggio di 100 miglia dal centro della
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Terra .
I fiorentini risposero lanciandogli l’accusa di violare la
gravità, e uno di loro costruí un modello, in scala precisa, per
dimostrare la stabilità del modello standard: «né soltanto da
amore di verità erano condotti i fiorentini […] ma anche dal
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desiderio di difendere il Manetti» . Dante sapeva con chi aveva
a che fare. La geografia dell’inferno riflette la classificazione
aristotelica della conoscenza: la fisica, cioè la filosofia naturale,
domina fino al settimo cerchio, dove risiedono i violenti, come
indicato dai paesaggi naturalistici; nell’ottavo cerchio, quello
degli ingannatori, domina la matematica: «il che apertamente
vedremo che egli â fatto, ponendo il quanto e non il come». In
fondo all’inferno, con Satana e i traditori, c’è soltanto la
metafisica, che considera la pura forma, il puro male, senza
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alcuna materia percepibile . Il che è perfettamente credibile.
Dante non diede abbastanza informazioni per disegnare una
cartina in scala, e la rappresentazione di Manetti, cosí come
veniva presentata da Benivieni e da Giambullari, non era facile
da capire. Il dato fondamentale è la circonferenza del nono e del
decimo fossato che compongono l’ottavo cerchio. Il fatto che