Page 65 - Galileo. Scienziato e umanista.
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Manetti  erano  molto  precisi.  Si  può  ottenere  una  precisione
                maggiore dall’informazione che il torso di un gigante è pari a

                circa 30 spanne o a 3 abitanti della Frisia, o 3 volte l’altezza
                della  grande  pigna  di  bronzo  a  San  Pietro;  che  un  gigante

                congelato dalla pancia in giú posò Dante e Virgilio sul fondo
                del pozzo; e che Lucifero è di dimensioni tali che il suo braccio

                sta a un gigante quanto un gigante sta a Dante. Galileo sviluppa

                anche questi dati, ma noi non lo seguiremo.
                    Lo sfidante Vellutello seguí un percorso opposto rispetto a

                Manetti,  dal  centro  verso  l’alto,  utilizzando  le  medesime
                dimensioni per il diavolo e per i fossati, ma costruendo per il

                resto  il  suo  stretto  Stige  a  partire  dalla  regola  chiara  ma
                arbitraria in base alla quale la differenza di altezza fra due livelli

                successivi  è  pari  al  raggio  del  livello  inferiore.  La  buca  tra  il
                settimo  e  l’ottavo  cerchio  ha  un’altezza  di  140  miglia  e  un

                diametro costante; in altri punti le pareti sono in pendenza, ma
                non lungo linee dirette verso il centro. Queste circostanze – le

                buche cilindriche e le pendenze non radiali – offrirono a Galileo
                l’occasione  per  introdurre  l’artiglieria  pesante,  ma  irrilevante,

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                della fisica .
                    Giambullari  aveva  previsto  che  la  volta  dell’anfiteatro  di

                Manetti – uno strato di terra del diametro di 3246 miglia e, nel

                punto  piú  profondo,  spesso  408  miglia,  sarebbe  caduto  nello
                spazio  vuoto  sotto  di  esso,  privo  com’era  di  qualunque

                supporto.  Per  questa  intuizione  si  richiamava  all’autorità  di
                Aristotele. Nel testo in questione, Aristotele insegnava che un

                corpo che possiede una pesantezza assoluta (la Terra) si muove
                lungo  una  linea  retta  verso  il  centro  della  Terra  se  niente
                                                                                                12
                interviene  a  impedire  la  realizzazione  di  tale  destino .  Un
                architrave  in  pietra  può  sostenere  sé  stesso  nonostante  non

                poggi  su  una  linea  che  passa  attraverso  il  centro  della  Terra
                perché la «coesione» la tiene unita come i gluoni tengono uniti

                assieme i quark. Ma, come Giambullari dedusse da Aristotele e
                Beniveni inferí dal senso comune, la coesione non si estende per
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