Page 510 - Galileo. Scienziato e umanista.
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Salviati  passa  quindi  a  smontare  la  teoria  aristotelica  del

                vuoto con le argomentazioni che Galileo aveva sviluppato nel

                1610:  la  velocità  di  caduta  indipendente  dal  peso,  il
                galleggiamento archimedeo, la discesa lungo piani inclinati, e le
                oscillazioni         di      un       pendolo,         strettamente          isocrone

                indipendentemente              dall’ampiezza.          Salviati       passa       dalle

                vibrazioni  dei  pendoli  alla  musica  e  agli  esperimenti  di
                Vincenzo Galilei con i monocordi, evitando ancora una volta la

                dinamica in favore dell’aritmetica. Dato che il tono di una corda
                dipende tanto dal suo spessore e dalla sua tensione quanto dalla

                sua lunghezza, nessuna di queste qualità fisiche può essere «la
                ragion  prossima  ed  immediata  delle  forme  de  gl’intervalli

                musici»; la ragione va piuttosto ricercata nella «proporzione de i
                numeri delle vibrazioni e percosse dell’onde dell’aria che vanno

                a ferire il timpano del nostro orecchio». Salviati spiega perché
                la causa «prossima ed immediata», 5:3, ci risulta tanto piacevole

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                prima di osservare che la giornata se n’è andata in digressioni .
                È  però  stato  piacevole  ascoltare  le  speculazioni  presentate,

                «gentili  e  peregrine»,  «sottil»,  «nuove,  «molto  ingegnose».
                Salviati  promette  di  ritornare  la  mattina  dopo,  «a  servirle  e

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                goderle» .
                    Quando  i  tre  amici  si  incontrano  di  nuovo  vanno  subito  al
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