Page 509 - Galileo. Scienziato e umanista.
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ritornano alla medesima configurazione. Dunque i punti
consecutivi C sembrano saltare in avanti (mentre i punti
consecutivi A rimangono fermi). O, se la rotazione avviene in
modo tale che C sia istante per istante in quiete (con CA libero
di muoversi in un fosso), i punti consecutivi A sembrerebbero
saltare indietro. I salti si producono quando i punti materiali
vengono a trovarsi in posizione opposta rispetto ai vuoti
infinitesimali. Fu quest’argomento a suscitare l’entusiasmo di
Micanzio di fronte ai Discorsi, in quanto rivelava il meccanismo
di contrazione e dilatazione (senza togliere o aggiungere
materiale) su cui lui, Sarpi e Galileo si erano scervellati a
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Padova, ai vecchi tempi . La posizione di Sarpi, cosí come ci è
giunta nei suoi quaderni, indica effettivamente una perplessità:
«La rarefazione e condensazione saranno una sorte di
configurazione del pieno e del vacuo, questa con esprimere
l’alieno, quella coll’ammetterlo». Fra Paolo non aveva
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identificato «l’alieno» in questione . Galileo continuò a
riflettere sul rompicapo finché una mattina a colazione a casa di
Salviati non vide come la natura poteva condensare ed
espandere corpi senza che fosse necessario il vuoto o la
reciproca penetrazione dei corpi. La teoria, cosí come viene
presentata nei Discorsi, sfrutta l’infinità dei vuoti infinitesimi
disseminati nell’infinità dei punti materiali che, nel loro
complesso, formano i corpi materiali. Il raggrupparsi dei punti
produceva condensazione, il moto opposto espansione. Fedele
al proprio approccio cinematico, Galileo non specificò – né qui
né nel quadro da lui offerto della forza dei materiali – le forze in
grado di spingere i propri punti massa dentro e fuori dai loro
microvuoti. Simplicio osservò che c’era troppa geometria e
troppo poca fisica nella filosofia di Salviati, ma non aveva idea
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di come rimediarvi .
Figura 8.1.
La ruota di Aristotele, che presenta vari rompicapo sull’infinito.