Page 498 - Galileo. Scienziato e umanista.
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Ottavio Piccolomini era lo spregiudicato luogotenente del
generale imperiale Albrecht von Wallenstein, che non andava
mai da nessuna parte senza i propri astrologi. Per un certo
periodo, a partire dal 1628, il bagaglio comprendeva anche
Keplero, che aveva lasciato Praga a causa della tirchieria
dell’imperatore e delle persecuzioni religiose. Keplero
conosceva particolarmente bene la genitura di Wallenstein, in
tutti i suoi dettagli: l’aveva redatta nel 1608, e quando nel 1624,
su richiesta del generale, ne aveva preparato un aggiornamento,
aveva predetto che una terribile tragedia avrebbe colpito
Wallenstein nel febbraio del 1634. Keplero non ebbe la
soddisfazione di vedere realizzata la propria previsione: non
perché non avvenne come lui aveva detto, ma perché morí nel
1630. Piccolomini ne era a conoscenza e sapeva anche che
Wallenstein ci credeva; ordí quindi un complotto contro il
proprio pauroso capo, che naturalmente realizzò nel febbraio del
1634, quando il generale era caduto in disgrazia e le stelle
garantivano la riuscita. Piccolomini sfruttò bene la propria
collaborazione con il destino e mise fine alla guerra del
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Trent’anni a capo delle armate imperiali .
È probabile che quanto riferito dall’arcivescovo al generale
riflettesse con precisione l’opinione finale e meditata di Galileo
sull’astrologia. Un po’ ci aveva creduto quando aveva tracciato
il tema natale per sé, per le proprie figlie e i propri studenti, e
cercò di rassicurare gli astrologi che la scoperta delle lune di
Giove non rendeva la loro arte meno attendibile di quanto non
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fosse stata prima . Ma l’esperienza ne aveva messo in evidenza
i difetti (i suoi calcoli per il carattere di Virginia si adattavano
meglio a quello di Livia, e viceversa), il caso Morandi i pericoli
e la bolla Inscrutabilis l’illegalità. «[M]irabil cosa veramente
sarà se [qualcuno potesse collocare] nel seggio supremo delle
scienze umane l’astrologia»: cosí Galileo scrisse a Diodati
quando era in partenza per Roma, nel 1633. O piuttosto, come
espresse il concetto all’arcivescovo Piccolomini piú tardi quello