Page 45 - Galileo. Scienziato e umanista.
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senza  di  essi  Tasso  non  avrebbe  potuto  giustificare  i  propri
                protagonisti, le cui teste egli riteneva colme delle vecchie storie

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                d’amore . Di ironia, però, non c’è neppure l’ombra. L’idea che
                Tasso aveva del divertimento si riduce a un fiume le cui acque

                conducono chi le beve a ridere fino alla morte. «Mi fa rider pur
                di cuore il nostro poeta con questo suo fonte di riso», lo deride

                Galileo,  «del  qual  niuno  gusta,  ha  gustato  o  è  per  gustare  in
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                quest’opera» .
                    Ciò che manca alla Liberata in divertimento puro e in ironico

                distacco essa compensa in serietà dell’intento, unità della trama
                e  profondità  dei  protagonisti.  I  crociati  di  Tasso  non  sono

                perfetti:  il  loro  eroismo  traballa,  soffrono  di  incertezza,
                indecisione, l’umana condizione. Goffredo a volte si comporta

                in modo rigido, o pazzo: nonostante la sua età e la sua saggezza,
                si  beve  l’autobiografia  virtuosa  e  casta  della  strega  Armida,

                sebbene nel far visita al suo accampamento ella non si proponga
                se non di sedurre il maggior numero possibile dei suoi uomini.

                La  cecità  e  la  lentezza  di  Goffredo  irritavano  Galileo.
                «Madonna  Armida,  lasciate  stare  i  madrigaletti;  altrimenti

                Goffredo,  se  averà  cervello,  s’accorgerà  che  voi  siete  una
                mariola,  e  vi  manderà  in  bordello».  Mentre  Goffredo  avrebbe

                dovuto  preoccuparsi  dei  rifornimenti,  delle  truppe,  dei

                musulmani  che  si  stavano  avvicinando,  e  cosí  via,  «basta
                consumar 100 stanze e piú in raccontar quattro tiri puttaneschi

                di  Armida,  e  in  descrivere  la  vigliaccheria  di  50  campioni  in
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                abbandonar  l’esercito  e  l’onor  loro  per  correrle  dietro» .  I
                critici successivi tendono a concordare con il biasimo di Galileo
                a  proposito  della  prolissità  e  dell’ampollosità  fuori  luogo  di

                Tasso,  sebbene  non  entrino  in  dialogo  con  lui  e  con  i  suoi
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                personaggi, come invece fece Galileo .
                    La prima affermazione seria del fatto che la verbosa, elevata,
                malinconica,  psicologicamente  penetrante  e  latineggiante

                Liberata fosse superiore allo spensierato, superficiale, ironico,
                giocoso  e  popolare  Furioso  giunse  a  Firenze  nel  1584.  Tra  i
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