Page 41 - Galileo. Scienziato e umanista.
P. 41

morte, avendo falciato l’ultimo dei suoi fratelli senza che questi
                                                                               61
                avesse avuto figli, l’obbligò invece a sposarsi .
                    Nella famosa lezione da lui tenuta all’Accademia Fiorentina,
                Mazzoni  individuò  il  nucleo  della  poesia  nell’imitazione

                credibile.  Il  poeta  non  deve  limitarsi  al  falso:  può  imitare  la
                verità, anche in questioni scientifiche, filosofiche e teologiche, a

                condizione  che  lo  faccia  poeticamente,  cioè  ricorrendo  a

                immagini accessibili e credibili. Mettere semplicemente in versi
                una storia vera o un’immagine del mondo non sarebbe tuttavia

                sufficiente, poiché sebbene il risultato possa risultare credibile,
                non  costituirebbe  un’imitazione.  «Ma  di  ciò  ragionerassi

                lungamente nel quinto libro [di Della difesa della Comedia di
                Dante,  disponibile  presso  tutte  le  librerie],  ove  anchora

                mostreremo,  con  quanto  decoro  abbia  Dante  qualche  volta
                introdotto, o Philosopho, o Theologo, c’ha ragionato delle cose

                pertenenti alle scienze contemplative in maniera scibile, non si
                                                             62
                partendo però mai dal credibile» .
                    I  leali  accademici  fiorentini  e  gli  indipendenti  Alterati  si
                erano affannati a dimostrare la proprietà e l’altezza dell’uso che

                Dante  aveva  fatto  della  scienza,  contro  coloro  che,  come
                l’influente critico Ridolfo Castravilla, si erano opposti al fatto

                che  la  poesia  accondiscendesse  a  «questioni  scolastiche».

                «Effettivamente, quando considero la Commedia di Dante, non
                vedo altro che un miscuglio, una miscellanea e un pasticcio di

                erudizione  che  egli  avrebbe  potuto  ricevere  da  un  vecchio
                                             63
                monaco  qualunque» .  Il  pasticcio  iniziò  nell’inferno,  con  un
                allestimento complicato per il quale i fiorentini avevano pensato
                a  uno  sfondo  adatto.  La  cosa  provocò  delle  obiezioni  e

                l’Accademia Fiorentina ritenne necessario rispondere. Si trattò
                di un compito presto assolto dal giovane matematico applicato

                                                  64
                dell’Accademia: Galileo .



                    3. Analisi del personaggio.
   36   37   38   39   40   41   42   43   44   45   46