Page 44 - Galileo. Scienziato e umanista.
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fosse  stata  piú  bella,  lei  avrebbe  dovuto  andarsene?  Si  può
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                trovare la risposta alla fine del canto XXXII .
                    La  fantasia,  l’ironia  e  la  vivacità  delle  incredibili  storie
                meravigliosamente              raccontate         da      Ariosto        le      resero

                immensamente popolari. Nel XVI secolo vennero stampate circa

                25 000 copie del Furioso. Alcuni suoi versi, messi in musica (da
                Byrd e da Bardi, fra gli altri) vennero cantati da ammiratori di

                varia estrazione, letterati e non. Uomini dal gusto cosí diverso
                quali  Galileo,  Montaigne,  Cervantes,  La  Fontaine,  Voltaire,

                Lessing,  Goethe,  Hegel,  Foscolo  e  Croce  apprezzarono  le
                avventure  di  Ruggiero,  Bradamante,  Astolfo,  Angelica  e

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                compagni .  A  chi  importava  se  il  Furioso,  l’alto
                intrattenimento del tempo, peccava contro le convenzioni? Agli

                ammiratori  di  Tasso.  Molti  di  loro  acclamavano  la

                Gerusalemme liberata (1581) – curiosamente, anch’essa frutto
                del mecenatismo degli Este – come piú profonda e piú rispettosa
                delle convenzioni, anche se meno divertente del capolavoro di

                Ariosto.

                    Nel mezzo secolo che separava i due poemi erano accadute
                molte  cose  che  avevano  fatto  preferire  il  tono  cupo  e  perfino

                malinconico  della  Liberata.  Il  Concilio  di  Trento  aveva
                inasprito la dottrina e la disciplina per rispondere alla minaccia

                protestante. I papi avevano creato l’Indice dei libri proibiti, fatto
                risorgere l’Inquisizione romana e coltivato la Società di Gesú. I

                Turchi, sebbene sconfitti nella battaglia navale di Lepanto del
                1571, minacciavano ancora i mari come pirati e le terre come

                conquistatori. Il momento richiedeva un nuovo poema eroico e
                il  tema  scelto  da  Tasso  –  la  grandiosa  epica  cristiana  della

                costituzione  del  Regno  di  Gerusalemme  nel  1099,  sotto
                Goffredo  di  Buglione  –  colpí  nel  segno,  diventando  uno  dei

                componimenti  preferiti  dai  gesuiti  e  quasi  il  poema  ufficiale
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                della  Controriforma .  Ciononostante,  presenta  anch’esso  la
                propria parte di incantesimi magici e avventure cavalleresche.

                Non solo, infatti, questi erano d’obbligo in un poema eroico, ma
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