Page 39 - Galileo. Scienziato e umanista.
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una commedia o di un poema epico? Dante la chiamò
commedia, e in effetti lo è, poiché presenta personaggi di basso
livello e si conclude felicemente. Ma la sua narrativa e la sua
inventiva, insieme alla grandezza dei suoi personaggi, non la
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rendono un poema epico ?
Per dipanare questa matassa, e per ingarbugliarne molte altre,
i critici che scrivevano dopo il 1550 avevano a disposizione la
Poetica di Aristotele in buone edizioni e con utili commentari.
In base a questa autorità, un’epica – una «poesia che soprattutto
racconta» – deve superare i controlli dell’unità di azione, di
coerenza e di plausibilità, oltre che dare piacere e utilità con
appropriati decoro, imitazione e invenzione. I critici che
fondavano il proprio buon gusto sulla lettera degli scritti
aristotelici lamentavano il fatto che la Commedia di Dante non
presentasse tale unità. Ognuna delle sue tre parti raggiunge il
proprio dénouement attraverso un’enorme quantità di episodi
discorsivi disparati e di dubbio gusto. Quanto all’invenzione,
dove sono le peripezie (capovolgimenti di fortuna), le scoperte e
le sofferenze? Il viaggio di Dante si svolge lungo una linea retta
verso una fine fin troppo facile da intravedere sin dall’inizio.
Ancora peggio: un poeta beneducato dovrebbe dire poco per sé
stesso, o su di sé; e Dante è sempre al centro della scena. Ma la
cosa peggiore di tutte è che la storia viola la regola essenziale
della verosimiglianza: «bisogna preferire fatti impossibili ma
verosimili a fatti possibili ma incredibili; e non comporre le
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trame con elementi illogici» . E che cosa propone Dante? Un
viaggio di una settimana attraverso la Terra, in cima a una
montagna gigantesca, attraverso le sfere planetarie fino a
raggiungere Dio, con l’ombra di un antico poeta e il fantasma di
un amore scomparso come chaperon; interviste con peccatori
che, nonostante siano morti, sentono i tormenti della carne, e
che sebbene soffrano in modo indicibile parlano, forte e chiaro,
degli errori da loro commessi; e conversazioni con salvati e
santi, ordinati eternamente in base al loro merito, senza gelosia