Page 447 - Galileo. Scienziato e umanista.
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critiche 148 . Il generale Acquaviva gli aveva ordinato di evitare
ogni novità 149 . Il successore di Acquaviva, Muzio Vitelleschi,
aveva frequentemente ammonito Scheiner di contenere le
proprie spese per gli strumenti, ricordandosi il proprio voto di
povertà, e di essere piú indulgente nei confronti dei suoi
colleghi, piú disciplinati di lui 150 . Se Galileo fosse stato a
conoscenza di questi ordini non avrebbe smussato il proprio
atteggiamento: se l’era presa con Scheiner, come già aveva fatto
con Grassi, perché vi aveva individuato i rappresentanti di quei
matematici della Compagnia di Gesú che erano stati troppo
codardi per prendere le sue difese nel 1616 151 .
Vitelleschi si sentí in obbligo di dare a Scheiner istruzioni
anche per quanto riguarda la politica. Evita di fare politica, gli
ordinò; o almeno evita di sembrare un politico quando sfrutti la
tua posizione come confessore dell’arciduca Carlo I, e amico
dell’arciduca Leopoldo, per influenzare loro fratello Ferdinando
II, il Sacro Romano Imperatore, «per il loro bene e per quello di
tutta la Cristianità» 152 . I fratelli erano nel centro della
Controriforma, al di là delle Alpi; la politica di Ferdinando
aveva portato all’atto da cui aveva preso avvio la guerra dei
Trent’anni, e Carlo e Leopoldo avevano fortemente sostenuto i
gesuiti, le truppe di sfondamento del papato. Leopoldo aveva
costruito per loro una chiesa a Ingolstadt, Karl un collegio a
Neisse. Scheiner aveva supervisionato la costruzione di
entrambe e, forse, lo studio dell’astronomia da parte di
Leopoldo, che aveva sviluppato un notevole interesse per
l’argomento. Nel 1618, quando fece visita alla sorella, la
granduchessa di Toscana, Leopoldo stabilí un legame con
Galileo, che successivamente gli inviò copie del suo trattato
sulle maree (perché lo leggesse come un romanzo) e dell’Istoria
e dimostrazioni intorno alle macchie solari (perché la leggesse
come correttivo a Scheiner); e Galileo e Guiducci dedicarono a
Leopoldo il proprio attacco ai gesuiti romani. Ma niente di tutto
questo riuscí a scalfire il rapporto tra Leopoldo e Scheiner. Nel