Page 445 - Galileo. Scienziato e umanista.
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membri delle loro famiglie            140 . L’ordine stigmatizzava la pratica
                dell’astrologia come prodotto dell’orgoglio e dell’ambizione, e

                comprendeva una dichiarazione in armonia con il volontarismo
                di Urbano, ostile ai cosmologi come agli astrologi:




                      [...]  l’inscrutabile  profondità  dei  giudizi  di  Dio  non  tollera  che  l’umano
                      intelletto,  prigioniero  del  tenebroso  carcere  del  corpo,  innalzandosi  al  di

                      sopra  degli  astri,  non  solo  osi  esplorare  con  empia  curiosità  i  misteri
                      racchiusi  nel  senso  divino  e  ignoti  perfino  agli  spiriti  beati,  ma  anche

                      presuma, con arrogante e pericoloso esempio, di spacciarli come sicuri, con

                      disprezzo di Dio, turbamento dello Stato e pericolo dei principi  141 .


                    Verbum sapienti!



                    3.2. Gesuiti.

                    Tra gli sparring partners di Galileo che capitarono a Roma

                negli anni Venti del Seicento c’era Scheiner, che vi si recò per
                incarico del proprio collegio di Neisse, trattenendovisi poi per

                pubblicare il proprio capolavoro sulle macchie solari. Il fatto di
                non  conoscere  l’italiano  gli  risparmiò  di  avvertire

                completamente l’intensità delle frecciate che Galileo gli aveva
                lanciato  nelle  lettere  a  Welser  del  1613  e  di  comprendere

                l’accusa di plagio sottintesa nell’attacco di Guiducci a Grassi.
                Fino  alla  disputa  sulla  cometa,  Scheiner  aveva  considerato

                Galileo un compagno d’armi, a volte avventato ma spesso nel

                giusto. Nel 1615, dopo aver digerito le montagne della Luna e la
                dimostrazione  galileiana  dell’orbita  di  Venere  attorno  al  Sole,
                difese la priorità di Galileo su Mayr per la scoperta dei satelliti

                di  Giove;  donò  a  Galileo  molti  dei  suoi  libri  sui  telescopi,  la

                visione,  la  forma  del  Sole  e  gli  errori  dell’eliocentrismo
                elaborati  da  Locher          142 .  Ma  i  suoi  sforzi  di  aprire  una

                corrispondenza  con  «l’illustre  e  brillante  matematico  italiano
                […]  nella  speranza  che  da  essa  possa  essere  gettata  piú  luce
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