Page 442 - Galileo. Scienziato e umanista.
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circolare  previsioni  circa  la  morte  imminente  di  Urbano  in
                seguito  al  passaggio  di  una  cometa  o  a  un’eclisse,  trovando

                ascolto  fra  gli  uomini  di  corte  che  speravano  di  essere  tra  i
                preferiti  del  papa  successivo  e  fra  gli  agenti  dei  governi

                spagnolo e austriaco che pregavano per un cambio di regime.
                Durante  la  sua  carcerazione  da  parte  del  Sant’Uffizio,

                Campanella aveva ricevuto una visita da uno degli speranzosi

                successori  di  Urbano,  nientemeno  che  il  maestro  del  Sacro
                Palazzo, il domenicano Niccolò Ridolfi, che aveva portato con

                sé calcoli che predicevano la morte di Urbano nel settembre del
                1628.  Campanella  vi  trovò  un  errore,  ma  addolcí  la  pillola

                predicendo  l’elevazione  di  Ridolfi  a  cardinale  nel  giugno  del
                1629.  Ci  aveva  quasi  preso:  in  quel  mese  Ridolfi  divenne

                generale  dell’Ordine  domenicano.  Gli  astrologi,  tra  i  cui  capi
                era un altro domenicano, Raffaello Visconti, raffinarono i propri

                calcoli:  Urbano  sarebbe  morto  nel  febbraio  del  1630  e  al  suo
                posto si sarebbero succeduti due domenicani uno dopo l’altro,

                prima Ridolfi e poi il Padre Mostro. Ma gli astrologi o l’Angelo
                della Morte sbagliarono il bersaglio: il fratello di Urbano, Carlo,

                il  continuatore  della  stirpe  dei  Barberini,  morí  a  febbraio  di
                quell’anno.  La  morte  di  Maffeo  venne  allora  posticipata

                all’estate;  Borgia  convocò  a  Roma  i  cardinali  spagnoli,  cui

                seguirono quelli francesi e tedeschi, come se la sede cui tanto
                aspiravano fosse già stata vacante             131 .

                    Nell’estate del 1628 il papa aveva già convocato Campanella
                nelle  proprie  stanze  al  Quirinale  per  usare  la  sua  arte  magica

                contro  i  maligni  effetti  delle  eclissi.  Campanella  aveva  una
                teoria  che  si  adattava  perfettamente  all’occasione:  poiché,

                secondo il famoso detto di san Tommaso, le stelle operano solo
                sui  nostri  corpi,  una  persona  in  grado  di  resistere  ai  propri

                desideri avrebbe potuto sconfiggere la loro influenza – alla qual
                cosa  Campanella  aggiunse,  in  base  alla  sua  amara  esperienza,

                che era semplice resistere alle forze astrali per una persona che
                non si era piegata sotto tortura             132 . Per opporsi all’influenza di
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