Page 439 - Galileo. Scienziato e umanista.
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incarcerazione  come  nemico  dello  Stato.  Considerava  il
                Sidereus Nuncius una conferma della propria previsione di una

                prossima  ristrutturazione  universale  delle  scienze,  se  non  del
                regime  napoletano.  Si  offrí  di  ricambiare  le  scoperte  del

                messaggero  celeste  prescrivendo  delle  cure  a  distanza  per  i
                malanni  di  Galileo,  a  partire  dalla  conoscenza  del  suo  tema

                natale. Rifiutandosi di inviarla, Galileo espresse alcune riserve

                su  tale  arte  divinatoria;  Campanella,  che  conosceva  la
                dissimulazione  come  il  palmo  della  propria  mano,  subodorò

                l’ipocrisia: so che credete nell’astrologia, scrisse, dai riferimenti
                che avete fatto a Giove nella vostra dedica a Cosimo in apertura

                del Sidereus Nuncius. «[N]on è licito a Vostra Signoria servirsi
                […] d’opinion false credute dal solo volgo»                    120 . La padronanza

                dell’astrologia da parte di Campanella gli avrebbe consentito di
                saltare come una rana sopra gli altri anfibi che si affannavano

                per ottenere il favore di Urbano.
                    L’arrivo di Campanella a Roma, nel 1626, seguí quello della

                sua Apologia, o Difesa di Galileo, scritta nel 1616, pubblicata
                nel 1622 e proibita nel 1623. Come si legge nella prefazione,

                l’occasione per la sua stesura fu la richiesta del cardinal Caetani
                a  Campanella  di  una  valutazione  teologica  della  Lettera  a  D.

                Benedetto Castelli di Galileo. Può darsi che Campanella avesse

                completato la propria Difesa prima del decreto del Sant’Uffizio
                che proibiva le opere di Copernico, nel marzo di quell’anno, e

                quindi che non vi disobbedisse; ma è dubbio che un cardinale
                abbia  richiesto  l’opinione  di  un  carcerato,  invitandolo  poi  a

                pubblicarla     121 .  In  ogni  caso,  l’abile  difesa,  da  parte  di
                Campanella,  della  posizione  di  Galileo,  considerata  piú  in

                accordo con le Scritture della sintesi teologico-filosofica che la
                condannava,  non  poteva  piú  reggere  nel  1623.  Campanella

                l’aveva costruita su due pilastri: i Padri non concordavano sul
                fatto se la Terra, il Sole o il Firmamento fossero immobili o in

                movimento; Mosè parlava la lingua della gente comune e non si
                occupava  di  astronomia;  le  fonti  teologiche  tradizionali
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