Page 444 - Galileo. Scienziato e umanista.
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veneziano), la pubblicazione mise Urbano in forte imbarazzo                          135 .
                Era furioso. Campanella negò di esserne l’autore, accusò Ridolfi

                e  Riccardi  e  dichiarò  che  Urbano,  «da  papa  sapientissimo,
                detestava l’astrologia». Questo gli salvò la pelle, ma mise fine

                alla sua carriera     136 .
                    A  Roma  il  centro  dei  calcoli  astrologici  era  il  convento

                vallombrosano  di  Santa  Prassede;  era  diretto  da  Orazio

                Morandi, amico di Galileo dai tempi della scuola. I due erano
                rimasti in contatto nonostante Morandi avesse prestato servizio

                come consulente astrologico di don Giovanni de’ Medici. Nel
                maggio del 1630, mentre si trovava a Roma per far passare il

                Dialogo attraverso il vaglio della censura, Galileo aveva cenato
                con lui nel suo centro astrologico. Di lí a poco Urbano ordinò

                l’arresto di Morandi nella convinzione che avesse calcolato che
                probabilità avessero i vari cardinali di succedergli                   137 . L’azione

                contro Morandi passava anche attraverso i suoi manoscritti e la
                sua  biblioteca.  Per  proteggerlo,  i  suoi  monaci  ne  avevano

                bruciato gli scritti e ne avevano nascosto i libri; alla fine, però,
                la località venne scoperta e con essa la verità: Morandi leggeva

                libri molto buoni – Aristotele, Platone, i poeti classici, i migliori
                matematici – ma anche alcuni terribili, che erano stati proibiti –

                sulla magia, la demonologia e la storia, in particolare le opere di

                Paolo  Sarpi.  Personaggi  importanti,  compromessi  dai  propri
                legami  con  il  suo  circolo,  trovarono  sconveniente  che

                continuasse  a  esistere:  Morandi  morí  quindi  in  prigione.  Di
                febbre,  disse  il  medico;  di  veleno,  mormorò  la  gente                         138 .

                Sebbene Galileo non avesse avuto alcun ruolo nell’indagine di
                Morandi  sull’ordine  di  morte  del  sommo  e  potente  Urbano,  o

                nella circolazione delle previsioni circa la sua morte, si curò di
                ripulirsi, con l’aiuto di Buonarroti, di ogni traccia di sospetto                    139 .

                L’episodio  dimostrò  a  Urbano  che  era  troppo  pericoloso  che
                qualcuno,  a  parte  lui,  potesse  praticare  l’astrologia.  Nel  1631

                promulgò quindi una bolla, Inscrutabilis, contro la divinazione,
                in  particolare  contro  le  previsioni  della  morte  dei  papi  o  dei
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