Page 413 - Galileo. Scienziato e umanista.
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naturali: verso il centro, dal centro e attorno al centro. Salviati
                preferisce  la  via  sperimentale:  risalendo  a  un  argomento

                tolemaico che Galileo poteva aver appreso dal proprio maestro
                Buonamici,  dichiara  che,  poiché  è  impossibile  che  piú  di  tre

                linee  rette  perpendicolari  fra  loro  si  intersechino  in  un  punto,
                non possono esistere piú di tre dimensioni. La questione non ha

                niente a che vedere con i tre moti naturali; in effetti, se per moto

                naturale  intendiamo  un  moto  che  può  proseguire  all’infinito,
                esiste un solo moto naturale; i moti da e verso il centro, infatti,

                si hanno soltanto per un breve lasso di tempo, per consentire ai
                materiali  fuori  posto  di  coprire  la  distanza  che  li  separa  dal

                centro.  Le  pietre,  come  i  pianeti,  possono  godere  di  moto
                perpetuo: una pietra, infatti, è indifferente al moto con cui non

                si  avvicina  né  si  allontana  dalla  Terra  –  al  moto,  cioè,  che
                localmente  appare  orizzontale  ma  che,  di  fatto,  è  un  arco  di

                cerchio  concentrico  alla  Terra.  Per  dimostrare  la  qual  cosa
                Salviati  tormenta  i  propri  amici  con  un  occhio  alla  teoria

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                galileiana della discesa lungo piani inclinati .
                    Simplicio obietta che, come ci insegnano i testi di Aristotele,

                i moti naturali da, verso o attorno al centro dell’universo sono
                evidenti  ai  sensi.  Povero  Simplicio!  È  caduto  in  una  petitio

                principii:  è  proprio  l’esistenza  di  questo  centro  che  è  in

                discussione.  Forse  l’universo  non  ha  un  centro:  «se  si  può
                assegnare centro alcuno all’universo, –dice Salviati con maggior

                audacia di quanta sarebbe piaciuta a Bellarmino, – troveremo in
                quello esser piú presto collocato il Sole». Dunque i moti verso

                l’alto  e  verso  il  basso,  sursum  et  deorsum,  possono  riferirsi
                soltanto al centro della Terra, e difficilmente possono fondare

                l’universo. Lo stesso vale per la Luna: rocce lunari fuori posto
                cadono verso il centro della Luna, e in modo analogo avviene

                sugli  altri  pianeti.  Esiste  un  solo  tipo  di  moto,  e  non  esiste
                alcuna quintessenza. Simplicio: Contra negantes principia non

                disputandum est! Cosa? Sí: non puoi discutere con chi è tanto
                stupido  da  respingere  i  principî  su  cui  si  basa  la  discussione
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