Page 409 - Galileo. Scienziato e umanista.
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qualità molto diversa dalla mia, e piú tosto stravagante», lasciò
                la cella che condividevano «per poter vivere con quella pace et

                unione  che  ricerca  l’intenso  amore  che  scambievolmente  ci
                portiamo». Questo fece sí che Maria Celeste fosse lasciata alla

                beneficenza di un’altra monaca, con una cella piú grande, fino a
                quando una delle migliori celle del convento non si fosse resa

                disponibile. Galileo donò la somma considerevole necessaria a
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                comprarla . Maria Celeste dovette affrontare malattie del corpo
                e  dell’anima;  curava  la  farmacia  del  convento,  preparava

                pozioni, dava indicazioni mediche, inviando al padre pillole e
                raccomandazioni.  Ripeteva  continuamente:  lavora  meno  nel

                giardino,  specialmente  nei  freddi  giorni  primaverili,  e  bevi
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                meno  vino  tutti  i  giorni .  Edulcorò  il  suo  consiglio
                accompagnandolo  con  frutta  candita,  di  cui  Galileo  andava
                particolarmente ghiotto – ma era talmente povera che spesso era

                costretta  a  chiedere  a  Galileo  stesso  la  frutta  e  lo  zucchero,  i
                piatti e i vassoi per trasportare i canditi e le bevande alcoliche

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                che preparava nel proprio laboratorio .
                    Durante  questi  anni  –  aveva  ormai  piú  di  sessant’anni  –

                Galileo non viveva a Firenze ma a Bellosguardo, sulle colline a
                sud  dell’Arno,  a  circa  un’ora  di  mulo  dal  convento  di  San

                Matteo, dove si trovava Maria Celeste. Passava molto tempo a

                prendersi cura dell’orto e del giardino, degli alberi da frutto e
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                della vigna, badando ai polli, ai nipoti e ai pronipoti . Il fratello
                Michelangelo  gli  fece  visita  nel  1627.  Non  era  un  periodo
                felice: Galileo era malato e irritabile; la moglie di Michelangelo,

                Chiara,  era  malata.  Cercando  di  conservare  un  po’  di
                indipendenza  Michelangelo  rifiutò  la  proposta  di  Galileo  di

                stabilirsi a Firenze e ritornò a Monaco, lasciando Chiara e i suoi
                figli  piú  piccoli  con  Galileo;  altre  due  figlie  rimasero  con

                Michelangelo;  una  di  queste,  Mechilde,  era  cosí  carina  e
                promettente  che  il  convento  in  cui  studiava  latino  l’aveva

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                esentata dalla retta . Questo aiutò: Michelangelo aveva sempre
                bisogno di soldi per dare da mangiare, dare una casa, vestire ed
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