Page 410 - Galileo. Scienziato e umanista.
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educare  la  propria  famiglia,  e  per  comprarsi  regolarmente  del
                vino,  come  riteneva  necessario  fare.  I  due  fratelli  avevano  in

                comune qualcosa di piú del liuto.
                    Che cosa sarebbe successo alla giovane e bisognosa famiglia

                di Michelangelo, se quello che era il suo sostegno ultimo fosse
                morto per i malanni che lo affliggevano cosí frequentemente?

                «[S]e voi (che Dio guardi) fussi mancato senza aver determinato

                le cose vostre […] in che miseria indicibile mi sarei trovato!» A
                Galileo  non  piaceva  che  gli  si  ricordasse  la  sua  mortalità,  e

                Michelangelo  dovette  scusarsi:  «il  mio  intendimento  è
                debolissimo, come ben sapete». Ma non era troppo debole per

                togliere Mechilde dal convento quando scoprí che le monache
                avevano poco latino da insegnarle ma molti modi di sfruttare le

                ragazze  esentate  dalla  retta,  o  per  richiamare  a  Monaco  la
                propria famiglia quando Galileo si lamentò che i nipotini e le

                nipotine disturbavano la sua pace filosofica. Ma la riunione in
                terra  bavarese  non  durò  a  lungo:  povero,  troppo  carico  di

                responsabilità,  troppo  messo  in  ombra  dal  fratello,  troppo
                debole  d’ingegno,  Michelangelo  morí  nel  gennaio  del  1630.

                Chiara  e  i  bambini  vissero  in  modo  precario  grazie  a  una
                pensione  concessa  loro  dal  duca  di  Baviera  e,  con  ogni

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                probabilità, grazie all’aiuto di Galileo .
                    Il  figlio  di  Galileo,  Vincenzo,  si  sposò  nel  1629  ed  ebbe
                presto  un  bimbo  che  rimase  con  il  nonno  mentre  lui  si  era
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                ritirato per evitare la peste che allora minacciava Firenze . Per
                una volta un Galilei si era sposato bene: la moglie di Vincenzo,

                Sestilia,  era  stata  adeguatamente  educata  in  convento;  suo
                fratello,  Geri  Bocchineri,  segretario  di  Ferdinando  II,  uomo

                aperto  e  generoso,  divenne  buon  amico  sia  di  Galileo  sia  di
                Vincenzo.  Quando  quest’ultimo  rientrò  a  Firenze  poté

                comprarsi  una  casa  adiacente  a  quella  piccola  che  già
                possedeva,  grazie  all’aiuto  economico  di  Bocchineri  e  dello

                stesso  Galileo.  Tale  migliore  sistemazione,  su  Costa  San
                Giorgio, a monte di Palazzo Pitti, si trovava sulla strada per il
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