Page 408 - Galileo. Scienziato e umanista.
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non fece molta strada, probabilmente a causa dell’intervento di
Francesco Barberini. Ciononostante, l’insinuazione, da parte di
Sarsi, che gli insegnamenti di Galileo sovvertivano un decreto
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tridentino fondamentale, mise in allarme le linci . Galileo non
rispose; continuò a lavorare al De motu e a occuparsi del
proprio giardino e della propria famiglia.
Il fatto di aver sistemato Virginia e Livia presso le Povere
clarisse di San Matteo in Arcetri non esimeva infatti Galileo
dalla responsabilità di prendersene cura. Si rivolsero
frequentemente a lui per avere protezione dalla fame e dal
freddo da cui erano perseguitate nel loro «carcere», come Maria
Celeste chiamava il loro rifugio, di solito per sé stesse ma anche
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per altre monache sul punto di morire di fame e di stenti .
Galileo accolse sempre di buon grado queste richieste, che
dirigevano la sua beneficenza verso la vita monastica che lo
aveva attratto quando era bambino. Fra gli anni Venti e gli anni
Trenta del Seicento, il periodo cui risalgono quelle le lettere
commoventi che Maria Celeste indirizzava al padre giunte fino
a noi, le difficoltà in cui versavano le figlie tenevano la luce e le
tenebre dell’esperienza cattolica costantemente davanti agli
occhi di Galileo. Maria Celeste descrive stoicamente il freddo e
la fame da lei sofferte, le sue malattie, dolorosamente frequenti,
la perdita dei denti, la sua pena in «questo mondaccio»; ed
esprime con gioia la sua soddisfazione nel servire Galileo e il
convento con piccole cose, e nel contemplare «doppo la brevità
et oscurità dell’inverno della vita presente, [la] chiarezza e
felicità dell’eterna primavera del Cielo: il che ne conceda Dio
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benedetto per sua misericordia» .
Nel frattempo c’erano questa vita e questo inverno attraverso
cui passare. Una monaca cercò di abbreviare le proprie
sofferenze: Maria Celeste fu accanto a lei per prendersene cura
e confortarla dopo il tentato suicidio. Suor Arcangela soffrí di
una forte depressione; Maria Celeste chiese allora a Galileo del
vino e del cibo speciale per lei, e poiché la sorella era «di