Page 403 - Galileo. Scienziato e umanista.
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Galileo motivò il proprio attacco dicendo che si trattava di
                una  difesa  della  reputazione  dell’astronomia  e  di  quella  della

                teologia         cattolica.        Mostrando            l’insussistenza           delle
                argomentazioni  fisiche  di  Ingoli,  Galileo  avrebbe  dimostrato

                agli eretici che il Sant’Uffizio non aveva condannato Copernico
                in base a un fraintendimento del mondo naturale; aveva preso la

                propria  decisione  esclusivamente  sulla  base  delle  Scritture.

                «[N]oi Cattolici, non per difetto di discorso naturale, o per non
                aver  vedute  quante  ragioni,  esperienze,  osservazioni  e

                dimostrazioni  si  abbiano  vedute  loro,  restiamo  nell’antica
                certezza  insegnataci  da’  sacri  autori,  ma  per  la  reverenza  che

                portiamo  alle  scritture  de  i  nostri  Padri  e  per  il  zelo  della
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                religione  e  della  nostra  fede» .  Questa  devota  pretesa  ritorna
                nella prefazione al Dialogo.
                    La  prima  argomentazione  di  Ingoli  stabilisce  il  livello  per

                gran  parte  di  quello  che  segue.  Cercava  di  dimostrare  che  la
                teoria di Copernico richiedeva che il Sole fosse piú vicino alla

                Terra  della  Luna  –  un’argomentazione  stupida,  basata  su  un
                gioco di parole e una definizione di parallasse alquanto bizzarra.

                Galileo  rispose  contrapponendole  (ancora  una  volta!)  un
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                resoconto lungo e chiarissimo della parallasse . Un cavillo di
                Ingoli  circa  la  pesantezza  e  il  suo  luogo  naturale  portò  a

                qualcosa di piú interessante: tutti i pianeti, incluso il Sole, hanno
                parti  pesanti  che  tendono  verso  i  loro  centri;  il  problema  era

                quale  di  questi  centri  coincidesse  con  il  centro  del  sistema.
                Galileo lo sapeva: quello del Sole. «Ma io […] dico aver altre

                esperienze  non  osservate  sin  qui  da  alcuno  [come  faceva  a
                dirlo?],  le  quali  […]  necessariamente  convincono  la  sicurezza

                del sistema Copernicano». Quel pazzo Orlando era tornato, ed
                era  rientrato  in  sé:  «necessariamente  convivono,  –  aveva

                aggiunto,  –  restando  dentro  a  i  termini  de  i  discorsi  umani  e
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                naturali» .
                    Ingoli  aveva  tirato  fuori  le  consuete  obiezioni  fisiche  alla
                rotazione della Terra su sé stessa, portando a loro dimostrazione
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