Page 400 - Galileo. Scienziato e umanista.
P. 400

abbondanti della perfidia di Angelica, che cercò di giustificare:
                «Con tali opinion dal ver remote | usando fraude a sé medesmo,

                stette»; «Va col pensier cercando in mille modi | non creder quel
                                                   30
                ch’al suo dispetto crede» . Orlando non riusciva a far quadrare
                la propria scoperta dei fatti con l’idea che aveva di Angelica, e
                impazzí.  Sagredo:  «Ringrazio  dunque  Iddio  dell’avere  Egli

                ovviato,  che  tal  disperazione  non  traesse  voi  all’esito  che  si

                favoleggia del misero Orlando, né a quello che forse non men
                favolosamente  s’intende  d’Aristotile»,  che  stando  a  una

                testimonianza  non  attendibile,  si  gettò  in  mare  per  la
                                                                                                      31
                frustrazione  di  non  riuscire  a  comprenderne  i  movimenti .
                Aristotele non si sarebbe lasciato annegare se avesse conosciuto
                l’orologio  a  pendolo:  se  ci  si  presta  attenzione,  infatti,  il

                problema  delle  maree  mensili  scompare.  Un  pendolo  oscilla
                tanto piú velocemente quanto piú è corto; un pianeta va tanto

                piú lentamente quanto piú grande è la sua orbita. Immaginiamo
                che il sistema Terra-Luna sia la massa di un pendolo; quando la

                Luna si trova tra la Terra e il Sole (in congiunzione) il pendolo
                efficace è piú breve di quando la Luna si trova in opposizione;

                dunque la coppia si muove piú velocemente intorno alla Luna
                nuova che intorno alla Luna piena. Salviati: «Di qui può esser

                manifesto,  come  il  movimento  annuo  della  Terra  nell’orbe

                magno  e  sotto  l’eclittica  non  è  uniforme,  e  come  la  sua
                difformità  deriva  dalla  Luna  ed  ha  suoi  periodi  e  restituzioni
                             32
                mestrue» . Sagredo: «Voi, Sig. Salviati, mi avete di grado in
                grado tanto soavemente guidato, che non senza meraviglia mi

                trovo giunto con minima fatica a quell’altezza dove io credeva
                non potersi arrivare». Contro questa singolare soluzione sorgeva

                però una piccola difficoltà, sollevata da Sagredo: gli astronomi
                non  avevano  osservato  alcuna  conseguenza  di  quelle  che  si

                supponevano  essere  le  variazioni  mensili  del  moto  annuo.
                Salviati:  non  le  hanno  cercate,  e  l’effetto  potrebbe  essere

                           33
                piccolo .
                    Due  degli  errori  di  valutazione  predominanti  in  Galileo
   395   396   397   398   399   400   401   402   403   404   405