Page 397 - Galileo. Scienziato e umanista.
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                la devozione di Galileo . Non ottenne tuttavia ciò che voleva,
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                cioè il permesso di riaprire la questione copernicana . Provò a
                parlarne  con  vari  cardinali;  uno  di  questi,  Frederick  Eitel  von

                Zollern,  sondò  il  papa,  riferendo  poi  a  Galileo  che  Urbano
                riteneva che la Chiesa non avesse e non avrebbe condannato la

                teoria  copernicana  in  quanto  eretica.  Il  ragionamento  del
                pontefice, come venne riferito dal cardinale, mostrò come non

                ci  fosse  stato  alcun  passo  indietro  circa  la  posizione  assunta
                dallo stesso Barberini nel 1616: non essendoci alcuna verità in

                gioco  nel  modo  in  cui  l’astronomia  salva  gli  accidenti  che
                osserviamo  nei  cieli,  non  aveva  senso  dire  che  un  qualunque

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                sistema astronomico fosse falso, tantomeno eretico .
                    Nel  febbraio  del  1624  Cesarini  aveva  scritto  a  Galileo  che

                Padre Mostro Riccardi desiderava avere l’onore di conoscerlo.
                Si incontrarono alla fine di maggio, nelle stanze del cardinale

                von  Zollern;  era  presente  anche  la  lince  Faber.  Riccardi  era
                d’accordo con il papa: il copernicanesimo non era una questione

                di fede e i sistemi astronomici non potevano essere veri o falsi;
                consigliò  tuttavia  di  non  trarre  vantaggio  da  queste  verità

                epistemologiche,  poiché  un  dibattito  su  Copernico  avrebbe
                riacceso un dibattito che si era sopito («non consiglia che hora

                si  tenti  di  rivangare  questa  lite  supita»).  Da  censore  che

                preferiva  la  pace  alla  precisione,  raccomandò  di  lasciare  agli
                                                                               26
                angeli  il  moto  e  la  disposizione  dei  pianeti .  Anche  Riccardi
                consigliò che, se proprio Galileo non fosse riuscito a darsi pace,
                almeno  scrivesse  le  proprie  idee  in  modo  tale  da  non  offrire

                alcun  appiglio  ai  propri  nemici.  Padre  Mostro  non  conosceva
                molto bene Galileo.

                    Ogniqualvolta  Galileo  visitava  Roma  presentava  nuove
                meraviglie: passi in avanti rispetto ad Archimede nel 1586, le

                meraviglie telescopiche nel 1611, le dispute in cui aveva dato
                mostra di sé nel 1615-16, e ora, nel 1624, degli insetti giganti.

                Aveva portato con sé un microscopio composto che, ancora una
                volta,  aveva  perfezionato  a  partire  da  un  originale  olandese.
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