Page 404 - Galileo. Scienziato e umanista.
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l’esperimento, molto duttile, della pietra lasciata cadere
dall’albero di una nave in movimento. Galileo rispose con la
tesi che tutto, sulla Terra, partecipa del suo moto: torri, palle
lasciate cadere, rocce che cadono, nuvole e uccelli;
l’esperimento della pietra e dell’albero della nave non
distruggeva, ma anzi confermava la tesi del moto condiviso. Poi
Galileo propose un esperimento mentale degno di Einstein:
chiudetevi, insieme a un amico, a un orcio da cui sgocciola
dell’acqua che cade verticalmente in una pignatta, una vasca
con dei pesci e uno stormo di piccole creature alate, nella cabina
di una nave ormeggiata al molo; giocate a palla, correte avanti e
indietro e osservate i pesci e le creature volanti muoversi
agilmente in tutte le direzioni. Ora immaginate che la nave stia
veleggiando a velocità costante; tutto rimarrà come prima: il
vostro correre avanti e indietro, il lanciarvi la palla, il nuotare
dei pesci e il volare delle mosche e delle zanzare si svolgerà
ancora con la stessa facilità di prima, verso poppa cosí come
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verso prua; e anche l’acqua continuerà a cadere verticalmente .
Galileo immagina la risposta di Ingoli: non essendoci alcun
vento in grado di spingere la Terra, pesante com’è, attraverso gli
spazi celesti, l’esperimento mentale è irrilevante: «Sig. Ingoli, –
replica Galileo al proprio interlocutore immaginario, – per non
vi sapere spogliare gli antichi concetti imprèssivi nella mente,
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confondete il cielo e la Terra e pronunziate gran vanità» . Il
moto circolare è l’«ingenita, propria e naturalissima azione» dei
corpi celesti, la loro «naturale primaria e coeterna inclinazione».
Una sfera molto grande, come la Terra, dovrebbe
tranquillamente godere di un moto di rotazione e di rivoluzioni
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costanti, fino a quando Dio non vorrà interromperli .
2.2. Campagna abortita.
Alcuni segnali indicavano che a Roma, nel 1624, il vento
non aveva cambiato direzione: non si era volto a favore di
Galileo. In autunno, durante la cerimonia di inaugurazione del