Page 391 - Galileo. Scienziato e umanista.
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nel Cancro, mentre i cardinali nipoti dei due papi precedenti
intrigavano con Borromeo, Del Monte e altri cardinali favoriti
ormai avanti negli anni, ignorando Barberini, il loro giovane
collega che godeva di ottima salute. Quando il Sole entrò nel
segno del Leone, in congiunzione con Giove e Saturno, e la
malaria decimò l’elettorato, i cieli parlarono e altrettanto fecero
i cardinali: Habemus papam! Il nuovo papa, che prese il nome
di Urbano in riferimento all’urbanità propria e della città di
Roma, uscí dal conclave piú certo che mai del proprio lignaggio
solare. Fece dipingere un’immagine del Sole su una parete della
propria camera in Vaticano, cosí da raccogliere i raggi del Sole
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e ricordarsi del proprio potere .
La Roma letteraria era entusiasta di fronte all’ascesa di un
papa poeta. La «mirabil congiuntura» (come la descrisse
Galileo, in riferimento al lieto evento e ai segni astrologici)
riportò al Sacro Soglio un patrono delle arti colto, generoso e, in
effetti, spendaccione. Il reddito complessivo di Urbano come
capo della Chiesa cattolica romana e come «Re di Roma», come
gli piaceva definirsi, si aggirava intorno ai 2,5 milioni di scudi
all’anno. I principali beneficiari furono i suoi fratelli e nipoti, tre
dei quali nominò cardinali, altri invece duchi, principi e
governatori. Nel loro complesso consumarono circa 12 milioni
di scudi, il venticinque percento del reddito papale, durante i
due decenni del regno di Urbano. E non si trattava forse che di
un decimo dei profitti provenienti da prebende, tangenti, tasse e
onorari, oltre che dalle tasche stesse del pontefice. Il piú potente
fra i parenti di Urbano, il cardinale nipote Francesco Barberini,
era un alter ego ideale del papa egoista: intelligente, affidabile e
intraprendente esecutore dei desideri dello zio, era lui stesso un
umanista, eccellente studioso di latino e greco, patrono delle arti
e delle scienze e proprietario della piú grande biblioteca di
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Roma dopo quella vaticana . In considerazione dei risultati
ottenuti da Francesco Barberini e nella speranza di godere della
sua protezione, Cesi lo invitò a diventare una delle linci; e a