Page 386 - Galileo. Scienziato e umanista.
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seppellire il sistema tolemaico            193 . Con Tolomeo detronizzato e
                Copernico proibito, Tycho sembrava non avere rivali in Italia.

                Galileo  cercò  di  sconfiggere  questa  logica  rimuovendo  Tycho
                dalla  competizione:  il  suo  non  era  un  sistema  serio,  ma  un

                abbozzo, una caricatura di sistema. Keplero osservò che aveva il
                medesimo statuto dei sistemi in competizione con esso, dato che

                era  un  compromesso  tra  i  due            194 .  Qui  Galileo  si  espose  alla

                stessa derisione di cui aveva fatto vittima Sarsi. Si assicuri, Sig.
                Sarsi, prima di attaccare una posizione, di renderla il piú forte

                possibile: altrimenti i suoi sostenitori negheranno di averla mai
                sostenuta  cosí  come  lei  la  presenta,  sottraendosi  alla  critica  e

                lasciandola a occhi aperti e a mani vuote, come Ruggiero nel
                tentativo di afferrare Angelica           195 .

                    Rimaneva  l’accusa  di  copernicanesimo  che  Sarsi  aveva
                insinuato fosse contenuta, o si trovasse alle spalle, della teoria

                galileiana  delle  comete.  Per  allontanare  tale  accusa  Galileo
                insistette sul fatto che poiché aveva ammesso di non sapere la

                causa che avrebbe potuto salvare la teoria che aveva presentato
                come  mera  possibilità,  non  capiva  come  Sarsi  potesse  sapere

                che tale causa era il moto. Il decreto del 1616 aveva impedito
                questa  possibilità:  rimaneva  soltanto  da  demolire  la  tesi  di

                Keplero  per  cui  ogni  cometa  è  una  prova  del  sistema

                copernicano      196 .  Ebbene,  Signor  Sarsi,  potete  farlo?  Se  non
                potete, «se il movimento attribuito alla Terra, il quale io, come

                persona pia e cattolica, reputo falsissimo e nullo, s’accommoda
                al  render  ragione  di  tante  e  sí  diverse  apparenze  le  quali

                s’osservano ne’ corpi celesti; io non m’assicurerò ch’egli, cosí
                falso, non possa anco ingannevolmente rispondere all’apparenze

                delle  comete»       197 .  Qualcuno,  di  cui  non  conosciamo  il  nome,
                lesse  questo  una  vaga  affermazione  come  una  difesa  di

                Copernico e la riferí al Sant’Uffizio; il processo di valutazione
                di questa accusa finí nelle mani di Giovanni di Guevara, uomo

                di profonda cultura vicino ai Barberini e alle linci. La cosa non
                ebbe seguito      198 .
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